Grappa in ripresa a fine 2010

Dati confortanti per la chiusura dell’anno, che invece era partito al ribasso a inizio anno. La grappa, in particolare, è stat sempre più apprezzata come strenna natalizia di lusso.. Per il 2011 le previsioni vanno verso un ulteriore rialzo, con cauti segnali di ripresa condizionati da variabili economiche come la recessione e sociali come gli effetti sulla mente dei consumatori della legge sul consumo di alcolici. Le prospettive per l’anno che sta per iniziare dell’Istituto Nazionale Grappa, vedono come obiettivo lo sviluppo di strategie per espandere i consumi all’estero.

“Il 2010 è partito al ribasso – spiega il Presidente dell’Istituto Nazionale Grappa Cesare Mazzetti – e come per tutte le cose era una flessione già considerata, ma il cauto ottimismo che ci ha accompagnati per tutto l’anno è stato ripagato con una crescita in chiusura del settore pari al 3-4% , a fronte di previsioni ben più gravi. Nelle feste è andata molto bene – prosegue Cesare Mazzetti – si è vista una ripresa dei consumi determinata anche dalla regalistica. Rispetto allo scorso anno, stimiamo che il periodo natalizio abbia portato un aumento degli acquisti del 4-5%, che hanno mitigato la forte tendenza la ribasso manifestatasi nei primi nove mesi dell’anno portando a un – 4% finale a fronte a previsioni di partenza più negative. Le vendite di grappa, intesa soprattutto come regalistica, hanno superato le vendite di altri gruppi di prodotti anche perché, grazie al lavoro sull’immagine e sul valore del prodotto legato allo stile di vita, portato avanti da anni dai produttori, oggi la grappa è vista come un prodotto di prestigio e regalare o ricevere una confezione di grappa conferisce un valore aggiunto al regalo stesso”.

Le prospettive per l’anno che sta per iniziare dell’Istituto Nazionale Grappa, vedono come obiettivo lo sviluppo di strategie per espandere i consumi all’estero: “Il 17% della produzione nazionale viene esportato – afferma Cesare Mazzetti – con la Germania primo mercato di sbocco tra gli “stranieri” con il 64% del totale delle esportazioni, seguita da Svizzera e Austria. La preferenza è per il prodotto in bottiglia, ma 1/3 degli importatori acquista anche il prodotto “sfuso”, spesso oggetto di mistificazione con aggiunta di acquavite locale. Al momento abbiamo dei dati del 2009 i è assestata su 11.000.000 di litri anidri con una flessione rispetto al 2008 (-8,3%) ma con un segno più davanti alla media di crescita degli ultimi dieci anni, ovvero +34,1% rispetto al 1999. Nel solo nel 2009 sono stati esportati 1.913.300 litri anidri di grappa e la sorpresa arriva dal mercato americano – Stati Uniti e Canada – è presente solo nelle importazioni di grappa “in bottiglia”. Si tratta tuttavia di quantità marginali con 113.200 litri in totale, pari a circa il 6% del totale esportazioni, ma questo deve essere visto come una opportunità, poiché si tratta di mercati di dimensioni notevoli, e un piccolo incremento di consumi determinerebbe un sensibile aumento dei volumi per tutti i produttori: sarebbe quindi opportuno concentrare le pressioni divulgative e promozionali sui consumatori di questi Paesi. Inoltre, conclude Mazzetti, nel 2011 continueremo a lavorare per affermare l’immagine del prodotto “premium” e sul grande valore che ricopre la grappa per il made in Italy”.

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