Eccomi qui di ritorno da poco più di una settimana di semi-ferie all’estero… e che mi ritrovo? Che Giacomoni lascia tutto…
Mentre ci rifletto, ecco il pezzo apparso sul Corriere del Trentino del mio collega Enrico Orfano.
Dopo aver lasciato la presidenza della cantina cooperativa La Vis, Roberto Giacomoni lascerà anche la guida delle altre società del gruppo di cui era rimasto presidente. Dopo 22 anni la sua è un’uscita definitiva dal mondo del vino. Si chiariscono inoltre i contorni dell’adesione di La Vis al piano Pedron: il riassetto verrà accettato, pur con qualche cambiamento che la società sta in questo momento studiando. Viene accantonata quindi l’ipotesi di rifiuto della soluzione suggerita dalla Federazione della cooperazione.
Giacomoni traccia un bilancio in attivo per il suo impegno alla guida di quello che è diventato il terzo polo della viticoltura trentina, insieme ai colossi Cavit e Mezzacorona. «Ritengo che la mia esperienza sia molto positiva, tenuto conto che sono figlio di contadini e che ho la sola formazione dell’Istituto di San Michele all’Adige. Una stagione ricchissima, fatta della possibilità di conoscere persone e di poter decidere». Ora però siamo alla svolta, e forse per la crisi economica che ha messo in ginocchio alcune cantine trentine, La Vis compresa, Giacomoni decide di fare un passo indietro. «Le cose cambiano, e il gruppo deve decidere in base ad altri schemi rispetto agli anni scorsi. Per questo è necessario un cambio della presidenza».
Qualche giorno fa è arrivata la comunicazione ufficiale della società che indicava in Vittorio Brugnara il nuovo presidente di La Vis sca. Giacomoni però ieri ha annunciato il suo disimpegno su tutti i fronti, dal gruppo alle controllate. Probabile che Brugnara possa prendere in mano anche questi incarichi.
«Il mio è un impegno sociale e civile, lascio una realtà che è stata riqualificata, fatta di 1.500 famiglie di soci e 230 famiglie di dipendenti — continua Giacomoni — Sinceramente di più di così non potevo fare. Ora La Vis non è più compito mio».
Il futuro dell’ex presidente sarà «estraneo al mondo del vino», assorbito da un’attività che egli non ha voluto svelare, ma che avrà a che fare con il mondo della gastronomia e del commercio.
Sul futuro della cantina Giacomoni non intende sbilanciarsi, visto che vuole «lasciare a chi si assumerà le prossime responsabilità il compito del rilancio, dato che La Vis è un soggetto che può sparare ancora le sue cartucce».
Con ritrosia l’ex presidente parla del piano Pedron, limitandosi a dire però che «verrà accettato, si sta procedendo per metterlo a posto», e nel giro di qualche settimana si conoscerà la «versione La Vis».