Franciacorta, nel 2027 leader italiano

Si apre con la ricerca commissionata al sociologo Domenico De Masi, l’happening per festeggiare i 50 anni della DOC Franciacorta.

Trentacinque i produttori intervistati da De Masi e la sintesi, determinata e caparbia come da sempre è la Franciacorta, suona quasi come una dichiarazione di guerra nei confronti delle altre bollicine metodo classico italiane: “Da qui al 2027 il Franciacorta si distinguerà dal generico panorama degli spumanti nazionali. Se a livello internazionale il ruolo di leader assoluto del metodo classico rimarrà allo Champagne, il Franciacorta ne diventerà leader a livello italiano e il marchio riuscirà a estendere la sua influenza positiva anche ad altri prodotti locali food”, spiega la ricerca “Franciacorta 2027”, che rileva anche che di qui ai prossimi 10 anni non nascerà nessuna cooperativa, ci saranno pochi investimenti di gruppi esteri e pochi fallimenti.

Il presidente del Consorzio Franciacorta, Vittorio Moretti, sottolinea: «Il valore di questa ricerca rientra in un valore più ampio che è quello della nostra storia, che oggi compie 50 anni. Abbiamo lavorato duramente per trasformare questo territorio, alacremente, piantato le vigne e ridisegnato il paesaggio, la vigna in questo senso è un magnifico architetto. Abbiamo piantato anche i mercati ed è lì oggi che abbiamo bisogno di crescere ancora e abbiamo bisogno di dare ai nostri clienti la sicurezza di avere un’ottima qualità con prodotti che danno gioia e piacere. Siamo certi che la Franciacorta nei prossimi anni avrà un grande riscontro, di altissima qualità, perché abbiamo la volontà di farlo. Il nostro consorzio è coeso ed è questo quello che serve in queste situazioni. Siamo sicuri di quello che diciamo e certi dei risultati che otterremo».

Un tentativo di copiare i Francesi? «Dove possibile sì – risponde Moretti – magari facendo anche meglio. Uno degli argomenti chiave è il turismo ambientale: i visitatori devono crescere nella nostra zona. Chiaramente tutto arriva dal lavoro».

Andrea Rea, docente SDA Bocconi, non ha dubbi: «Franciacorta è un brand in una posizione strategica, tra Milano e il Veneto, vicino al Lago di Garda. L’Italia è il terzo brand al mondo e Franciacorta può essere lo spumante italiano per eccellenza. Il mondo del vino ha il problema di soffrire troppo a livello di branding. E forse oggi la presentazione in regioni del vino italiano, è da superare. Franciacorta può essere l’orchestra e poi ogni singolo produttore i musicisti. Fondamentale è la costruzione dell’identità che è l’unico elemento che può fare la differenza sui mercati globali. I mercati del vino sono o “fine” o funzionali. Alla distribuzione, online e offline, non si può delegare il posizionamento di un prodotto, perché inevitabilmente porta verso l’indifferenziazione. Il lavoro d’identità va sviluppato in termini di appartenenza».

Kerin O’Keefe, italian editor per Wine Enthusiast: «Come può competere il Franciacorta con lo champagne oltreoceano? In questo momento in enoteca negli USA è difficile trovare Franciacorta, non ha molta visibilità sul mercato americano. Quando invece lo si trova nelle carte dei vini di ristoranti di un certo tipo, c’è un buon apprezzamento. C’è molto da fare sulla visibilità per farsi conoscere sul mercato statunitense. Sommelier e ristoranti sono un buon veicolo, puoi bisogna entrare in enoteche di un certo livello. certo, 17 milioni di bottiglie di cui il 10% esportate non è un grande volume per il mercato USA. Il Dosaggio Zero negli Stati Uniti è molto richiesto e qui in Franciacorta le condizioni climatiche consentono invece una produzione interessante di questa tipologia di metodo classico: punterei su questo. Inoltre mi piacerebbe vedere più sperimentazione su vitigni autoctoni, come ad esempio Erbamat».

Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, è d’accordo con Kerin O’Keefe: «Distinguersi è la parola d’ordine. I progetti a 10 anni, fatti insieme, sono la strada giusta. Tutto il mercato del vino nel mondo è meno di 70 miliardi di euro, perché a oggi 2/3 del mondo non beve. La Coca Cola è il doppio. Ma quei 2/3 che non bevono vino inizieranno a farlo. Nei prossimi vent’anni quindi il mercato raddoppierà, se non triplicherà. Qui emergeranno due nazioni vissute come grandi chicche, come cult: Francia e Italia. Dobbiamo riuscire a riempire di valori immateriali il nostro vino. I Franciacortini sono stati bravissimi perché sono stati i più bravi a copiare i francesi. Adesso bisogna metterci dentro qualcosa di identitario per distinguersi. Franciacorta con questa operazione riuscirà a diventare il metodo classico italiano per eccellenza e tutti gli altri, Trento, Alta Langa &co, gli andranno dietro maledetto questi brecisani che sono riusciti a cambiare marcia…». Intanto Eataly aprirà il 27 ottobre a Los Angeles e nel 2020-2021 a Pechino e Shangai. «E non parliamo di lusso. Perché il lusso è un inganno, dobbiamo parlare di eccellenza. L’Italia è condannata a vendere eccellenza e meraviglia nel mondo. Per farlo dobbiamo copiare da chi è stato prima più bravo di noi, poi cambiare marcia e sorpassarli».

E’ il turno di Andrea Illy, presidente Altagamma: «Il Prosecco non è la locomotiva del vino italiano. Lo sarà il Franciacorta, la bollicine che piace di più dopo i francesi. Non bisogna avere complessi, qui c’è un’unicità da valorizzare. Ritengo inoltre che questa zona, così vicina a Milano, avrà grandi benefici. Un consiglio? Puntare sull’alto di gamma». E non esagerare con prezzi troppo al rialzo.

Roberta Garibaldi, docente Uni Bergamo, presenta il progetto East Lombardy, il cui obiettivo è aggregare Bergamo Brescia Cremona e Mantova per valorizzare l’enogastronomia a favore del turismo. L’enogastronomia è una forte motivazione turistica:«La scorsa estate il turismo enogastronomico, la “gastronomia”, è aumentato del 10%. Un’offerta segmentata, esperienziale e varia è il segreto».

Roberto Maroni, presidente Regione Lombardia:«La Lombardia è anche la prima regione agricola d’Italia per produzione. Undici dei 53 patrimoni italiani dell’UNESCO sono in questa regione. Io voglio copiare alcune regioni che hanno investito tantissimo, come ad esempio la Toscana. Tra i tanti progetti in corso, c’è la ciclovia VENTO (Venezia-Torino), la più grande del mondo quando sarà ultimata. Il consorzio vorrei che passasse ad essere uno strumento di valorizzazione più che di tutela, che investa di più nella promozione, nella comunicazione».

Vediamo la sintesi della ricerca nel dettaglio.

LA FRANCIACORTA NEL 2027

La Franciacorta del 2027 rappresenterà un fiore all’occhiello per l’Italia. È infatti un territorio destinato, dalla natura e dagli uomini, a creare un connubio sinergico di campagna e lago, agricoltura e vitivinicoltura, gastronomia e turismo, arte e natura. Vino, paesaggio, ristorazione, accoglienza, ospitalità e cultura ne costituiranno le eccellenze. L’economia poggerà su un assetto postindustriale a maggiore prevalenza di servizi, turismo e produzione enologica.

A determinare questa evoluzione saranno alcuni aspetti, che costituiscono altrettanti punti di forza della Franciacorta: il suo essere un territorio di nicchia estremamente vario sotto il profilo geomorfologico e paesaggistico, facilmente accessibile e caratterizzato da una forte ed inscindibile relazione tra la qualità del prodotto e la qualità della vita, con una straordinaria ricchezza di aziende vitivinicole, la capacità di offrire un servizio a 360 gradi e una classe imprenditoriale estremamente lungimirante.

Ciò porterà la Franciacorta, da qui al 2027, a caratterizzarsi come regione di turismo enoico, enogastronomico, del relax e dello charme, per un pubblico adulto e benestante: sarà un turismo di nicchia, centrato sul relax, su piacevoli attività ricreative e sul benessere, attento alla qualità dell’offerta, di elevata qualità, Se il Lago d’Iseo costituirà un’importante risorsa e un significativo fattore attrattivo, il vino sarà un fondamentale motore della crescita di questo settore, grazie anche all’accoglienza che le cantine della Franciacorta sapranno garantire sette giorni su sette.La vera sfida starà nell’essere coesi nelle decisioni e disposti a rinunciare a guadagni immediati in un’ottica di lungo periodo, privilegiando una sensibilità tesa alla conservazione del territorio, al ripensamento urbanistico e alla sostenibilità delle attività.

IL FRANCIACORTA NEL 2027

Da qui al 2027 il Franciacorta si distinguerà dal generico panorama degli spumanti nazionali. Se a livello internazionale il ruolo di leader assoluto del metodo classico rimarrà allo Champagne, il Franciacorta ne diventerà leader a livello italiano e il marchio riuscirà a estendere la sua influenza positiva anche ad altri prodotti locali food.

L’impulso alla viticoltura determinerà, come detto, una profonda trasformazione territoriale, economica e culturale. Aumenterà la superficie vitata gestita dalle aziende che aderiscono al Consorzio e, con essa, crescerà anche il numero di bottiglie vendute. Nel 2027 la coltivazione biologica occuperà il 90-100% della superficie vitata franciacortina e, contestualmente, saranno ripensate e progettate le “fasce di rispetto” tra vigneto e area antropizzata.

Le cantine si attiveranno per rendere le visite sempre più interattive e ricreative. Grazie all’“Internet of things”, il packaging e le bottiglie saranno connessi tra loro e in grado di ricevere, inviare, condividere informazioni. Dall’etichetta sarà possibile viaggiare “virtualmente” in Franciacorta e conoscere in modo veloce il metodo con cui è stato prodotto il vino che si sta per bere. Comunque resterà valida l’idea “Il volto, oltre la bottiglia”.

La differenza la faranno le singole aziende: ogni produttore darà sempre la sua impronta personale al vino, per differenziare il proprio prodotto dagli altri. Il successo di Franciacorta attirerà anche finanziatori esterni che lasceranno la gestione ai produttori.Ci sarà una forte sinergia tra l’esperienza della prima generazione, l’energia della seconda e la sensibilità della terza.

L’attività di ricerca e sviluppo avrà un impatto importante: sui nuovi vitigni; sull’ottimizzazione delle curve di maturazione; sulla creazione delle cuvée; sulle tecniche di gestione agronomica dei vigneti; sulla battaglia contro i parassiti. Grazie alle biotecnologie saranno introdotti nuovi metodi per il controllo dei vigneti e per la composizione dei vini, si avranno nuove informazioni sulla genetica della vite e si ridurrà l’utilizzo dei fitofarmaci e l’impatto della produzione vitivinicola sull’ambiente.

IL CONSUMATORE-TIPO di FRANCIACORTA

Il Franciacorta sarà in linea con la tendenza evolutiva dei consumatori, sempre più attratti dal mondo enovitivinicolo e attenti alla sostenibilità e al benessere psico-fisico, trasmettendo valori di qualità, di rispetto per l’ambiente, di tutela del consumatore. Lo stesso disciplinare di produzione sarà modificato in senso più severo e condiviso e i produttori si saranno dotati di un codice etico e ambientale.

Il consumatore-tipo di Franciacorta cercherà prodotti perfetti, belli, sani e sostenibili che garantiscano qualità e tipicità; amerà un prodotto dall’alto standing (per qualità e immagine); sarà sempre più competente in campo enogastronomico; preferirà la qualità al prezzo; non cercherà l’assoluta esclusività; sarà disposto a pagare qualcosa in più di un altro spumante italiano pur di godersi un prodotto che non lo deluderà mai.

I prodotti vinicoli della Franciacorta corrisponderanno a uno stile di vita “trendy” e “green”; dinamico; sano, di buon vivere e di classe; all’insegna dell’eccellenza; prezioso, gioioso, piacevole; “sociale”, non élitario; ricercato ma non snob; riconoscibile ma non spocchioso; condizionato dall’attenzione e dal rispetto per la natura.

Il vino di Franciacorta soddisferà i sensi primari, gratificherà la sfera edonistica; si connoterà come prodotto di qualità per un cliente esigente, sarà per tutte le età, sarà connotato come un bene di “lusso accessibile”,avrà un forte valore emozionale e simbolico, sarà un apprezzato prodotto da regalo, farà tendenza e contribuirà a una cultura della socializzazione anche interculturale.

La flessibilità del Franciacorta lo renderà sempre più adatto a tutti i canali di consumo. Nel 2027 i prezzi dei prodotti vinicoli di Franciacorta aumenteranno seguendo la diffusione, l’aumento di popolarità e dell’alto livello di qualità del vino e permetteranno margini maggiori. Tra tutti, alcuni brand avranno un posizionamento di prezzo più alto, vicino al quello degli champagne.

IL CONSORZIO

Il Consorzio sarà un luogo di scambio, formazione e confronto sia politico che imprenditoriale, formativo e culturale; una piazza interattiva, intermediaria tra player interni ed esterni. Oltre a svolgere un ruolo chiave nella tenuta del gruppo di aziende, fornendo indirizzo e coordinamento e promuovendo politiche “ad hoc”, oltre a stimolerà i consorziati a fare sinergie, mettendo in relazione le cantine meno strutturate con quelle più grandi e favorendo uno spirito di appartenenza diffuso.

Contribuirà a valorizzare la Franciacorta come denominazione unita e promuoverà il marchio e il vino Franciacorta come immagine comune, forte e consolidata, attraverso comunicazione ed eventi ad hoc, sia in modo diretto che attraverso progetti sinergici con vari brand del lusso. Inoltre svilupperà attività di formazione di eccellenza, interna ed esterna, in ambito food&wine, farà da ponte tra le attività del territorio e i produttori, sarà sempre più presente negli stati esteri più importanti con propri rappresentanti e fornirà servizi alle aziende.

Guarda l’episodio di Wine Passport Tv Series sulla Franciacorta, condensato di emozione, glamour, italian lifestyle e tradizione.

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