ZIANO PIACENTINO (PC), 4 maggio – È stata inaugurata oggi e proseguirà fino al 22 prossimo la quarta edizione della mostra Gioielli in… fermento, curata da Eliana Negroni. Ogni anno l’iniziativa raccoglie intorno a un tema preciso (in questa occasione, il colore), sempre relativo al pianeta del vino, le espressioni materiali di una cinquantina di orafi contemporanei – artisti e designer insieme – con un occhio particolare alla portabilità dei gioielli realizzati.
L’esposizione è curiosa e stimolante, e l’originalità delle opere presentate è amplificata dal fascino degli ambienti che le accolgono. Sin dalla prima edizione, infatti, Gioielli in… fermento è ospitata dalla famiglia Sgorbati negli antichi locali, magistralmente ristrutturati, dell’Azienda agricola Torre Fornello, che nel tempo si è caratterizzata come La vigna delle arti, per la raccolta di pezzi d’arte contemporanea in costante ampliamento.
A Torre Fornello è intitolato l’omonimo Premio, per il 2014 assegnato all’opera Flow della gioielliera londinese Liana Pattihis, che ha convinto una giuria internazionale composta da orafi, artisti e docenti.
Il premio è stato consegnato dal padrone di casa, il vignaiolo Enrico Sgorbati, in compagnia del maestro Gualtiero Marchesi. Nel corso dei festeggiamenti è stato possibile assaggiare in anteprima nazionale Oro, Nero e Aperto (i tre vini realizzati da Enrico per l’etichetta Gualtiero Marchesi Wines) e l’ampia produzione di Torre Fornello, che alla più tradizionale offerta di vini frizzanti dei Colli Piacentini affianca vere chicche, fra le quali cito – solo a titolo d’esempio – il metodo classico Olubra da uve marsanne (retaggio del periodo napoleonico), l’eccellente malvasia secca Donna Luigia, il Gutturnio Riserva Diacono Gerardo 1028 e l’Ottavo Giorno, una croatina passita che merita attenzione.
grazie Luca,
sono davvero felice delle considerazioni sul nostro progetto da parte di un attento winelover!!!
che dire… c’è fermento!
Eliana