Quota diciassette per la Festa Artusiana (22-30 giugno), tutt’altro che intimorita dalla cabala dei numeri superstiziosi. Una scommessa iniziata tanti anni fa quando in pochi parlavano di cucina (oggi siamo di fronte a uno tsunami inarrestabile), con lo sguardo rivolto sempre ‘oltre’, quasi volesse segnare un passo ulteriore rispetto al dibattito in circolazione. Lo testimonia il fil rouge di questa edizione: la cucina italiana nel mondo, ieri e oggi. Un tema poco approfondito nei suoi aspetti culturali, malgrado la cucina italiana sia un marchio celebrato in tutto il mondo. Eppure se oggi negli Stati Uniti il 70 per cento dei prodotti italiani non provengono dall’Italia (fonte Fondazione Accademia Barilla) qualche domanda è giusto porsela. Ecco il ‘perché’ di questa nuova scommessa artusiana, che trasforma Forlimpopoli nel baricentro della cucina nazionale con i suoi 150 appuntamenti fra laboratori e degustazioni, e una ventina di incontri imperniati sulla cultura del cibo. Un grande palcoscenico del gusto ai piedi della rocca trecentesca, in pieno centro storico, dove le strade vengono rinominate e i vicoli e le piazze si caratterizzano come veri e propri percorsi gastronomici.
Tutto questo con una peculiarità che da anni caratterizza l’evento: affiancare il cibo inteso come piacere degustativo del palato, alla riflessione culturale e sociale della tavola, al suo uso consapevole, la sostenibilità ambientale, la tipicità, per citare alcuni temi. Di qui, gli App-eritivi a Casa Artusi, appuntamento con la lettura assieme a personaggi noti e ai protagonisti della cultura gastronomica nazionale (Francesca Fellini, Alberto Capatti, Massimo Montanari, Giovanna Frosini, per citare alcuni nomi), l’omaggio a Federico Fellini e al bicentenario Verdiano, la rinnovata tagliatella che unisce Romagna e Toscana e tanto altro ancora.
Di seguito gli eventi principali, con il programma disponibile e scaricabile sul sito www.festartusiana.it
La Cucina Italiana nel mondo
Dopo aver parlato di Artusi in tanti paesi del mondo, soprattutto in occasione del centenario del 2011 con la mostra documentaria e il relativo catalogo multilingue “100, 120, 150: Pellegrino Artusi e l’unità italiana in cucina”, questa edizione della Festa Artusiana cerca di mettere a fuoco, il grande tema della cucina italiana nel mondo.
La cucina italiana ha preso forma, nei secoli, come condivisione di culture locali che si sono incrociate, sovrapposte, arricchite reciprocamente. In questo lungo processo storico – a cui Pellegrino Artusi un secolo fa ha dato un’improvvisa accelerazione – il paese ha visto consolidarsi un’identità gastronomica multiforme e mutevole, ricca di solide tradizioni e di stimolanti innovazioni.
Ebbene, quale ruolo ha avuto in questa storia l’apporto degli italiani emigrati all’estero? Come è stata proposta e interpretata la cucina italiana fuori d’Italia? Che forma hanno preso le nostre tradizioni gastronomiche al contatto con culture diverse? Lo straordinario successo che la cucina italiana incontra oggi nel mondo è frutto della sua forte personalità o della sua capacità di adattamento?
Su questi temi si discute a Casa Artusi domenica 23 giugno alle ore 18,30. Ne parlano Massimo Montanari (Università di Bologna), Simone Cinotto (Università di scienze gastronomiche, Pollenzo), Emanuela Scarpellini (Università di Milano), Margarita Fores, (Casa Artusi Filippine) e, in collegamento Skype dalla California, il Premio Artusi 2007 Gino Angelini. Insieme a loro, altri protagonisti della ristorazione italiana in collaborazione con l’Associazione CIM Cuochi italiani nel mondo diretta da Marco Medaglia.
Non solo. A testimonianza di respiro sempre più internazionale della manifestazione gli spazi permanenti della Festa offriranno degustazioni di cucina tipica austriaca, i profumi e i prodotti dell’Adriatico grazie all’Ecomuseo Casa della Battana di Rovino (Croazia), la cucina catalana, quella francese della regione di Rhone-Alpes, senza dimenticare la celebrazione del gemellaggio con la cittadina di Villeneuve-Loubet patria di Auguste Escoffier giunto alla tredicesimo anniversario, e il legame con la cucina filippina testimoniata dall’apertura di casa Artusi a Manila.
Consegna Premi Marietta Honorem
Locale e globale, in una parola glocal, si intrecciano nel Premio Marietta ad Honorem consegnato a Casa Artusi domenica 23 giugno alle 20,45. Vincitori di questa edizione sono il pasticcere di fama internazionale Miro Mancini e l’ambasciatrice della cucina italiana nelle filippine Margarita Fores. Elemento comune che li unisce: la cucina italiana all’estero, in nome di Pellegrino Artusi. È la loro storia a raccontarlo. Mancini, forlimpopolese d’adozione, si impone a livello nazionale grazie alle sue dolci proposte nell’arte della pasticceria, fa alcune esperienze in giro per il mondo, conclude il suo percorso creativo a Forlimpopoli. Itinerario diverso, ma la sostanza non cambia, per Margarita Fores, stregata dalla cucina italiana in un viaggio nel nostro Paese nel 1986, la esporta nelle Filippine sino a farne un marchio di qualità arricchito dalla figura di Pellegrino Artusi con l’apertura a Manila lo scorso anno di “Casa Artusi Filippine”. Presenziano alla cerimonia due ambasciatori: S.E. Virgilio A. Reyes, Jr. ambasciatore della Filippine in Italia e Luca Fornari, l’ambasciatore italiano a Manila che ha sostenuto l’accordo con Casa Artusi.
Nel corso della serata, per omaggiare la figura straordinaria della fedele Marietta, performance teatrale interpretata dall’attrice Tita Ruggeri, scritta da Sara olivieri dal titolo “Maria Sabatini…detta Marietta”.
Conduce la serata l’artista Enrico zambianchi.
La consegna del prestigioso Premio Artusi, quest’anno all’italoamericana Mary Ann Esposito, avverrà sabato 14 settembre a Casa Artusi.
Premio Marietta: cuochi dilettanti a Casa Artusi
Domenica 23 giugno ci sarà l’epilogo del Premio Marietta, il concorso nazionale per cuochi dilettanti dedicato alla fedele governante dell’Artusi, Marietta Sabatini. Di scena i cinque finalisti, invitati nella scuola di cucina di Casa Artusi a realizzare i loro piatti, ispirati al celebre manuale artusiano. A giudicarli una giuria di esperti guidata da Verdiana Gordini, Presidente dell’Associazione delle Mariette. Per il vincitore in palio un premio di 1.000 euro, mentre tutti i finalisti riceveranno 5 Kg di pasta.
Due giornalisti, un artigiano, una casalinga, un’impiegata, in rappresentanza dell’intera Penisola e a conferma di un evento sempre più nazionale: dalla Sicilia (Enna) alla Sardegna (Sassari), passando per la Puglia (Taranto), la Capitale d’Italia e la Lombardia (Lecco). Sono i cinque finalisti del Premio Marietta 2013, il concorso nazionale per cuochi dilettanti dedicato alla fedele governante dell’Artusi, Marietta Sabatini.
Domenica 23 giugno a partire dalle 9,30 saranno ai fornelli della scuola di Cucina di Casa Artusi a Forlimpopoli per realizzare le loro ricette ispirate al celebre manuale artusiano, “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”. A vagliare e degustare le loro pietanze sarà una giuria presieduta da Verdiana Gordini, presidente dell’Associazione delle Mariette.
Elemento in comune che unisce i cinque finalisti è l’essere cuochi dilettanti e una passione per la cucina cresciuta nei modi più svariati e diversi. Come nel caso di Rolando Repossi di Casatenovo (Lecco), che alla penna della professione giornalistica ha affiancato i fornelli, presentando i ‘Ravioli di nonna Costantina’. Stessa professione, ma ricetta e ingredienti diversi, per Ada Parisi di Roma con i ‘Busiati con pesto di sarde, agrumi, pistacchi e pinoli’, mentre legato alle tradizioni della Sardegna è il piatto dell’artigiano Pasquale Tanda di Thiesi (Sassari) in finale con ‘Succuasciuttu alla thiesina’. L’impiegata Daniela Corso di Enna ha presentato ‘Farfalle colorate su prato di crema di fave di Leonforte e fiori di piacentinu ennese dop’, la casalinga Maria Cristina Daraio di Massafra (Taranto) realizzerà ‘Maltagliati d’gren iars al pesce azzurro ai sapori mediterranei su crema di cicerchie’.
In palio ci sono mille euro e soprattutto il prestigio di essere considerati “eredi” di Marietta Sabatini, colei che ha condiviso centinaia e centinaia di ricette insieme al padre della cucina italiana, Pellegrino Artusi. La premiazione avverrà sempre nella giornata di domenica 23 giugno alle 20,45 a Casa Artusi nel corso della Festa Artusiana.
Spettacoli
Tante le proposte dalle performance di strada ai concerti, dagli spettacoli per bambini, alla musica popolare, il blues e il jazz.
Quest’anno gli spettacoli di strada che caratterizzano la festa avranno una regia d’autore: Simone Toni, apprezzato attore e regista, è incaricato della Direzione Artistica, con il compito di selezionare attori non professionisti all’interno delle scuole di teatro da lui condotti.
Gli artisti selezionati parteciperanno ad un laboratorio propedeutico a creare occasione di intrattenimento alla Festa, con temi legati al cibo, alla fame e, inevitabilmente, alla nostra Commedia dell’Arte.
Nell’ambito della Festa Artusiana si ripropone ArtusiJazz, festival organizzato dall’Associazione Culturale “Dai de Jazz” di Forlimpopoli che è diventato un appuntamento consolidato per ascoltare dal vivo, nella corte della Rocca, i nomi più importanti del panorama jazzistico italiano.
Importanti le proposte della Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli che ha guadagnato negli anni, con un lavoro rigoroso di ricerca e studio, grande credito sia nel panorama nazionale sia in quello internazionale (www.musicapopolare.net).
Ristorazione
Da sempre il ‘buono della festa’ è uno dei piatti forti della manifestazione artusiana, in prima linea nella valorizzazione dei prodotti di qualità, garanzia di genuinità, autenticità e legame col territorio, all’interno di una produzione agro-alimentare rispettosa dell’ambiente naturale e culturale d’origine. Trovano così spazio le iniziative degli agriturismi di Campagna Amica tra Emilia Romagna e Toscana, “I tesori del territorio” con un prodotto, esposto, narrato e degustato ogni sera. E ancora, la “Città dei sapori” con i prodotti di Firenze, Cervia, San Mauro Pascoli, Sogliano al Rubicone, Udine, Verghereto e Polsella; l’Unione Montana Acquacheta; la Comunità Montana dell’Appennino e tante altre proposte ancora.
Oltre 40 inoltre i punti di ristorazione dislocati in diversi luoghi, in aggiunta agli 11 ristoranti già presenti nella città di Forlimpopoli.