A Parigi, a caccia di regali di Natale da Lafayette (andata poco a buon fine), mi sono imbattuta in qualcosa di davvero straordinario. Il Gaufre di Pierre Hermé. Dentro Lafayette è nascosto al piano interrato, ovvero il paradiso delle scarpe: tra luccicanti Miu Miu e strambe Jimmy Choo a un certo punto intravedo, in un angolino, un piccolo spazio dedicato ai cioccolati. Mi avvicino per indagare sulla proposta e, dopo una fila di cioccolatini e macarons disposti come in gioielleria (e del resto anche i prezzi erano tali), vedo questa specie di cialdina confezionata in una busta super minimal mezza trasparente, mezza in alluminio. Mi incuriosisco e la compro.
Era una Gaufre. Ma non una Gaufre qualsiasi. Le gaufre, o gauffre, altrimenti noti come waffel, sono biscotti dolci a cialda, croccanti fuori e morbidi internamente, cotti su doppie piastre roventi che danno loro il caratteristico aspetto goffrato: hanno, cioè una superficie a grata. Sono, in diverse varianti, tipici del Belgio, della Francia, della Germania e dei Paesi Bassi. In Italia vengono prodotti, di consistenza più secca, per confezionare i wafer. Sono della stessa composizione utilizzata per realizzare i coni gelato in cialda.
Quelli di Pierre Hermé sono gaufre tondi, farciti con un’incredibile crema di vaniglia di Tahiti, del Madagascar e del Messico. C’è anche la versione alla nocciola e ai lamponi, ma quella alla vaniglia è strepitosa. Apri la tua bustina e ti godi per un paio di minuti un piacere assoluto: lussuria vera, apoteosi della gola, un condensato di dolcezza accattivante come non mai. Meglio del sesso, o almeno della maggior parte del sesso che c’è in circolazione (sto provacando? Sììììì).
Se vi ho fatto venire l’acquolina in bocca, la buona notizia è che non occorre che saliate su un aereo per volare fino a Parigi: si possono ordinare anche su internet, qui http://www.pierreherme.com/products/gaufres/gaufre-infiniment-vanille-2.html.