Dear guida de L’Espresso what happened to you?

La prima cosa che mi è venuta in mente sfogliando la nuova guida ai Ristoranti d’Italia de L’Espresso è stata l’incipit di quel post che ha spopolato qualche settimana fa sul web, scritto da una fan a Jhonny Deep.

Iniziava così: “Dear Johnny, but what cazz happened to you? You eri so bono, so affascinant, so frisk, so un pezzo de sorco…and now???

Questo post, a tutti gli effetti, potrei iniziarlo anch’io così, solo che al posto del nome del bello e maledetto dei Pirati dei Caraibi ci sarebbe  quello di Enzo Vizzari e della sua guida.

Chi segue Geisha Gourmet con assiduità sa che qui si parla poco dei punteggi di ristoranti e vini assegnati dalle varie pubblicazioni della critica. Ma la nuova edizione dei Ristoranti d’Italia de L’Espresso, presentata giovedì 8 ottobre 2015 alla Leopolda di Firenze, mostra delle evidenti anomalie che non posso esimermi di segnalarvi.

Parlo del Trentino, regione che conosco molto bene.  I punteggi assegnati ai migliori ristoranti secondo i recensori della guida diretta da Enzo Vizzari presentano, a mio personalissimo avviso, delle perplessità in molti punti. Il caso più eclatante è quello del ristorante Dolomieu di Madonna di Campiglio. Lo chef Enrico Croatti l’ho conosciuto quasi dal primo giorno che ha preso possesso dei fornelli del DV Hotel di Tiziano Zambotti, l’ho visto crescere, so bene di che materia è fatta la sua arte culinaria e tutta la passione che muove questo giovane ragazzo romagnolo ora impegnato anche in un progetto spagnolo, Orobianco a Calpe. Lui assieme ad Alfio Ghezzi e ad Alessandro Gilmozzi sono i portabandiera della ristorazione della provincia di Trento. Il bello è che sono tre cuochi dalle filosofie completamente diverse e tra questi Croatti è sicuramente, forse anche per la sua più giovane età rispetto agli altri due, quello più sperimentatore ed estroso. Girando per ristoranti ed eventi non solo in Trentino (o forse sarebbe meglio dire, più fuori dal Trentino che in Trentino) posso dire che Enrico è una delle giovani leve della cucina italiana più promettenti.

Ho fatto questa premessa, che spero non vi suoni semplicemente come una sviolinata, perché nella guida de L’Espresso non può non saltare all’occhio a chiunque si sia seduto al tavolo di Croatti il fatto che nella classifica abbia ricevuto 15/20, punteggio minimo sindacale per chi ha la Stella Michelin. Lo stesso punteggio è stato assegnato al non stellato Castel Toblino. Gli 1 Stella Michelin Maso Franch, Malga Panna e Orso Grigio hanno ricevuto 15,5/20, Locanda Margon ed El Molin 16,50/20.

Senza nulla togliere a nessuno dei valenti ristoranti citati, devo però appuntarvi che il Dolomieu di Croatti in questa classifica si sarebbe meritato minimo il 15,5 se non il 16/20. A meno che io non ci capisca nulla di ristorazione e che lui sia effettivamente più “asino”  degli altri (passatemi il termine scherzoso, come scherzosa vuole essere l’immagine di copertina di questo post). Giudizio personale, badate bene, ma che credo troverà riscontro tra tanti di voi. Anche il 14,5 assegnato all’1 Stella Michelin ‘L Chimpl mi sembra troppo severo.

Non figurano, infine, altri locali ormai di riferimento per il Trentino.

Mi chiedo, quindi, cosa sta succedendo alla guida?

Avete riscontrato queste anomalie anche in altre regioni?

 

 

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