Fezzi, dirigente del dipartimento agricoltura e alimentazione della Provincia, interviene sul dibattito relativo ai contributi dati alle cooperative come La Vis e Fiavè, poi entrate in difficoltà. «I finanziamenti di Piazza Dante non hanno causato i dissesti finanziari di queste realtà cooperative». «Le coop più colpite — spiega il tecnico — non erano fra quelle che hanno
maggiormente beneficiato negli ultimi anni di finanziamenti provinciali, Nomi e La Vis ne sono un esempio. Viceversa questi soggetti hanno investito in tempi recenti in attività, spesso fuori dagli ambiti provinciali, che si sono rivelati pesanti fardelli». Il dirigente poi aggiunge: «La carenza più rilevante da imputare al settore vitivinicolo provinciale è rappresentata dal mancato sfruttamento sul mercato locale delle opportunità derivanti dal movimenti turistico; è questa la grande differenza con i vicini dell’Alto Adige, e sotto questo profilo qualcosa nella promozione dei prodotti non ha sicuramente funzionato». Inoltre ci sono 900mila euro «provinciali» nel 2010 a disposizione per la promozione nei mercati extra europei, ma «queste risorse rischiano di non essere utilizzate per carenza di domande».
Ecco la Lettera di Fezzi