Si parla un po’ in questi giorni anche nei vostri post qui su geishagourmet.com di qualità del vino trentino data per scontata da molti o sguainata in ogni momento come certezza intoccabile. E allora, giusto per continuare a riflettere, vorrei darvi una testimonianza.
In giro per l’Italia quando sanno che sono trentina sono tutti entusiasti. Giusto l’altro ieri ero al telefono con la marchigiana Casadei (le Geishe all’ascolto lo sanno, è una nota maison di scarpe) perchè il mio tacco 15 si era rotto! Orrore! Chiamo disperata e gentilissimi mi dicono di spedirgliele che ci avrebbero pensato loro. Poi la signora simpatica del centralino mi dice: «Scusi, ma nevica lì da lei?». E io: «Da tutto il giorno!».
«Ah che bello», mi risponde. «Sa, sabato e domenica veniamo su da voi in Trentino per i mercatini…»
«Quali andate a vedere?», chiedo curiosa per fare un test di mercato.
«Bolzano, Merano e Bressanone. Ci hanno detto che sono i più belli…»
Altre volte invece mi capita che mi dicano:
«Ah io vengo sempre a sciare in Trentino… Vado a Ortisei oppure sullo Sciliar…»
Oppure ancora:
«Ah, certo che voi avete dei vini in Trentino… Da Muri Gries a Lageder o Abbazia di Novacella, tutti eccellenti!»
Dipende dall’occasione, non sempre dico che i posti che frequentano o le cose che bevono non sono del Trentino ma dell’Alto Adige. Così, per un certo senso di patriottismo che però non aiuta nè l’economia turistica, nè quella enologica… E penso sempre che se fossi altoatesina un po’ mi girerebbero…
Del resto, quando intervistai Enrico Mentana, a Trento per il Festival dell’Economia, anche lui non potè non osservare: «Fuori dalla vostra regione si dice Trentino, ma in realtà spesso e volentieri si sta parlando di Alto Adige».
Sic!
mi fa sorridere pensando a quante volte discorrendo ho fatto questo errore, forse perchè quando a scuola studi la geografia d’Italia presentano una sola regione chiamata Trentino Alto-Adige con due province Trento e Bolzano, punto! In questi ultimi anni con grande soddisfazione ho frequentato posti e persone di Trento, Baselga, Pergine, Novaledo, e altrettanti di Bolzano, Merano, Brunico, Dobbiaco ecc. toccando con “mano” la differenza.
E quindi anch’io oggi noto il mancato disdinguo della maggior parte dei nostri connazionali, più per leggerezza e mancanza di approfondimento che per scortesia.
ciao
Viva l’onestà! “E penso sempre che se fossi altoatesina un po’ mi girerebbero…” dici giustamente. Quelli di lingua tedesca in Alto Adige hanno cambiato per questo motivo la denominzione in Südtirol, e la usano senza la versione italiana anche nella cominicazione in Italia. Mi permetto una finezza: se nella comunicazione in Germania usassero solo la denominazione “Alto Adige” avrebbero ancor maggiore appeal, per l’intramontabile fascino che il Bel Paese riverbera sui discendenti di Goethe.
Sulla confusione fra le due province in Italia, invece, credo dipenda – in origine – dalla carta geografica che da sempre riporta la scritta Trentino in alto sopra il territorio altoatesino e la scritta Alto Adige in basso sopra il Trentino. Il resto lo fa la superficialità di quest’epoca, o no?