Champagne: il gioco (sexy) delle temperature

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Non ho mai pensato  che ci potesse essere più di una temperatura per servire lo champagne, tantomeno che la forma di una flûtes potesse cambiarne il flusso in bocca, cambiandone il sapore. Un gioco molto divertente e, devo dire, anche un po’ sexy, che  ho fatto assieme a qualche altra collega grazie alla maison MUMM e al suo brand ambassador Italia, Marco Cenedese.

Idealmente lo champagne andrebbe degustato a una temperatura di 8 °C, ma di fatto ogni situazione richiede una temperatura differente.  

Come in una storia d’amore, una freddezza eccessiva (inferiore ai 6°C) riduce l’effervescenza dello champagne, altera lo sviluppo degli aromi e può persino anestetizzare il palato. Allo stesso modo, una temperatura eccessivamente alta (superiore ai 14°C) crea una quantità eccessiva di schiuma, il che non solo ostacola l’apertura della bottiglia, ma offusca anche gli aromi. Giocare con queste temperature partendo dal molto freddo fino ad arrivare a una temperatura che stia tra i 12 e i 14 °C, consente l’impiego di un’unica etichetta di champagne per tutto il pasto con la sensazione  di servire vini differenti.

Una volta versato nelle flûtes, lo champagne tende naturalmente a riscaldarsi in base alla temperatura dell’ambiente, soprattutto in un locale affollato o sotto un pergolato negli assolati mesi estivi. La nascita del secchiello si deve proprio a questo, spiega Cenedese: serviva a raffreddare i bicchieri. Oggi che raramente capita di trovare questa pratica,  basta giocare d’anticipo e servire lo champagne a una temperatura inferiore di 2-3°C a quella consigliata.

Ma non pensate che anche il secchiello sia lasciato al caso. Se volete utilizzarlo a regola d’arte, va riempito con acqua fredda solo per due terzi, quindi vi si devono aggiungere cubetti di ghiaccio fino a 10 cm dal bordo. In questo modo si otterrà un raffreddamento perfetto a 8 °C nel giro di due ore se la bottiglia è a temperatura ambiente e in 20 minuti se proviene da una cantina a temperatura 10-12 °C. E mai riporre la bottiglia vuota nel secchiello, sarebbe una terribile caduta di stile. 

Del resto, il congelatore è per lo champagne quello che l’asciugatrice è per un maglione di cachemire: una tragedia. Per far raffreddare una bottiglia di champagne, bisognerebbe riporla nello scomparto inferiore del frigorifero, ovvero quello più freddo (2 °C), e lasciarla lì per due ore e mezza. La bottiglia va messa coricata, in modo da garantire l’omogeneità della temperatura. Non hai tutto questo tempo? Due manciate di sale nell’acqua del secchiello e il raffreddamento si accelererà come per magia.

Tutto pronto per servire? Neanche per sogno! Il vino che si trova all’interno del corpo della bottiglia è fresco, ma non quello in corrispondenza del collo (che si trova fuori dal secchiello). Per questo prima di stappare bisogna ricordarsi di ribaltare  con delicatezza la bottiglia in modo da mescolare il vino e renderne omogenea la temperatura. Così facendo, il primo bicchiere sarà servito a una temperatura perfetta, che consentirà di assaporare e valutare appieno la qualità della cuvée.

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Mettetevi il cuore in pace. Fare il botto è out, terribilmente out. Lo champagne si deve aprire con un sibilo elegante, sublimato da uno schiocco finale. E se il tappo si rompe? A me non è ancora mai successo con un tappo di champagne… In questo caso bisogna immergere la parte superiore del collo in acqua calda per due minuti, in modo da allentare il tappo, quindi si procede all’apertura della bottiglia come per qualsiasi altro vino, con il cavatappi, estraendo il tappo delicatamente per evitare che si sbricioli in mille pezzi.

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Come per le persone, anche per lo champagne esiste l’anima gemella e si chiama bicchiere. Bandita la plastica, il bicchiere valorizza il vino (non solo le bollicine) e in base alla sua forma crea in bocca sensazioni differenti. Per scoprire tutti i segreti di questa parte del gioco, leggete QUI, il mio consiglio è quello di provare a fare questo gioco dei sensi, magari in un tete a tete un po’ speciale. Potete anche spingervi oltre, utilizzando contenitori inusuali. Pensate ai soldati di Napoleone, che usavano il proprio elmo per bere, o ai dandy, che ripiegavano sui propri mocassini, o, ancora, agli amanti che sorseggiavano lo champagne in una scarpetta da punta… 

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Un’altra cosa davvero sexy per una ragazza? Un uomo che sciabola una bottiglia di champagne, ma solo se lo sa fare alla perfezione. Tutti i segreti, li scoprite QUI. 20140602-211514-76514322.jpg

Dulcis in fundo, gli usi alternativi dello champagne. Un esempio? La doccia. Se vi siete incuriositi, leggeteli QUI.

E se vi capiterà, fatevi raccontare tutte queste cose da Marco Cenedese, un dandy di 28 anni di grande classe.

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Un momento della degustazione con il cordone rouge, l’etichetta più nota di MUMM, nella bottiglia dedicata alla F1, da oggi in commercio.

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I bicchieri del nostro gioco di degustazione con le diverse temperature e 4 “contenitori” diversi.

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