Carapace | Ecco il monumento al vino di Pomodoro (tributo video) e Cantine Ferrari

 

Dopo otto anni di attesa è stato consegnato ufficialmente ieri, al grande pubblico mondiale e a tutto il mondo del vino, il Carapace, la cantina scultura che Arnaldo Pomodoro ha disegnato per la Tenuta Coltibuono di Bevagna, la realtà vinicola umbra della famiglia Lunelli. Il taglio del nastro – di colore rosso Sagrantino, sorretto dal corpo di ballo tutto femminile Deja donné, che ha ondeggiato nella brezza delle colline di Montefalco al ritmo di “Wine is so good” del Balanescu Quartet – ha visto insieme Gino Lunelli e Arnaldo Pomodoro, amici e fautori dell’unica opera d’arte al mondo «in cui si vive e si lavora», cosa resa possibile soprattutto grazie al magistrale lavoro di progettazione dell’architetto trentino Giorgio Pedrotti. Il risultato è un vero e proprio monumento al vino, incastonato tra Assisi e Foligno, in una terra dove tutto profuma di poesia, misticismo e storia. «Questa è un’opera in sintonia straordinaria col territorio – fa sapere il sindaco di Bevagna, Analita Polticchia – anche per la simbologia di cui Pomodoro ha voluto caricare il Carapace: la longevità e la storicità rappresentata da questa scultura è la stessa di questi luoghi, che conservano gelosamente l’eredità di antichi popoli, come gli Etruschi e i Romani». Per questo, ha annunciato la Polticchia, la dirigenza del Club Unesco di Foligno ha candidato il Carapace al Premio Unesco “La fabbrica del paesaggio”, che sarà assegnato a novembre 2012. Ma non solo. È stato appena siglato un accordo per cui a ogni biglietto strappato nei sei circuiti museali dell’Umbria intera verrà consegnato un voucher per la visita gratuita al Carapace: un importante veicolo di promozione per una struttura che si propone di essere non solo un tempio del vino made in Italy d’eccellenza, ma anche un contenitore per mostre d’arte, concerti, performance di ballo e teatro. Del resto, «questa è una cantina innovativa, e senza innovazione il mondo non può andare avanti», commenta Pomodoro. E Marcello Lunelli, presidente di Tenuta Coltibuono, aggiunge: «Mario Soldati diceva che il vino è la poesia della terra e credo che qui noi abbiamo scritto una poesia che resterà nella storia. Dopo aver dedicato mezzo secolo al Trentino, abbiamo deciso di aprirci ad altri territorio: prima è venuta la Tenuta Podernuovo sulle colline pisane e poi siamo stati letteralmente folgorati dall’Umbria e dal Sagrantino. Il vino per noi è passione, emozione, divertimento, è avamposto e avanguardia di valori come ambiente e difesa della Terra». Gli dà ragione anche il vice presidente della Giunta provinciale di Trento, Alberto Pacher, unico rappresentante delle istituzioni trentine presente alla cerimonia inaugurale di ieri: «Il Carapace è un’opera meravigliosa, importantissima, un bel segnale per il comparto vinicolo, immersa in un territorio che basta uno sguardo per capire il perché sia stato capace di ispirare molti grandi artisti. È un orgoglio pensare che qui ci sia anche un po’ di Trentino». Da parte del mondo politico umbro, invece, una schiera di istituzioni, dall’assessore regionale all’Agricoltura e Turismo Fernanda Cecchini alla presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, dal sindaco di Montefalco Donatella Tesei alla già citata Analita Polticchia, sindaco di Bevagna. Tra gli ospiti non mancava nemmeno una nutrita schiera di rappresentanti della Fondazione Altagamma (che riunisce aziende italiane di reputazione internazionale, che operano nella fascia più alta del mercato, dall’alta moda all’enogastronomia), il presidente del Censis Giuseppe De Rita, il grande Angelo Gaja (uno dei personaggi più noti del mondo del vino italiano), il presidente dell’Ais Umbria Sandro Camilli, nonché  il critico d’arte Vittorio Sgarbi e il volto Rai Massimo Giletti. Sulle note dello Stefano Mincone Quartet, tra i protagonisti di Umbria Jazz 2012, la giornata di ieri ha accolto i primi selezionati ospiti a un evento bagnato, ça va sans dire, dal Rosso di Montefalco e dal Sagrantino di Tenuta Coltibuono (circa 150mila bottiglie la produzione attuale), ma anche dalle bollicine Ferrari, che riverberavano  nel verde e nell’azzurro di una giornata baciata dal sole, perfetta per esaltare tutta la fulgida bellezza della calotta di rame plasmata da Pomodoro per il suo Carapace, capolavoro di rara intensità e armonia con la Natura e con il vino.

(mio articolo sul Corriere del Trentino di oggi)

L’intervento di Arnaldo Pomodoro

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Cartoline da Assisi…

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Commenti

  1. Il grande Arnaldo Pomodoro firma la prima scultura pensata interamente per una cantina. Un grande guscio di rame rosso acceso che può sembrare il corpo di un’enorme testuggine o un’imponente astronave contadina. Il tutto per proteggere e celebrare il Sagrantino…
    italianguidebook.com

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