E cosi’ anche il caffe’ non e’ piu’ bisex.
Qualche giorno fa ero a Bergamo, in uno dei bar piu’ caratteristici che io conosca, nel centro commerciale Zebra: il proprietario infatti e’ un appassionato di vini, che vende assieme a cornetti e caffe’ cercando sempre bottiglie ricercate, annate introvabili, ma anche prodotti di tendenza.
Stavo bevendo il mio caffe’ e guardandomi in giro tra le centinaia di bottiglie quando entra in signore e con piglio ordina: “Un caffe’ da om, scior!”, ovvero, “Un caffe’ da uomo, signore!”.
Divertita, mi avvicino al tizio e chiedo numi, scoprendo che il caffe’ da uomo era comunemente inteso come un caffe’ forte, ristretto, dall’aroma intenso, magari canche corretto con qualcosa… Insomma, macho. Tutt’altra cosa rispetto al caffe’ da fomna(donna in bergamasco), solitamente macchiato, lunghetto e meno carico.
E cosi’, nemmno il caffe’ puo’ starsene piu’ in pace ed essere bipartisan… Sic.
Màh…cosa devo pensare? Io non riesco a bere un caffé se non ristretto, amaro e forte, Luigi Cremona NON berrebbe mai un caffé se non fosse almeno lunghetto e con tanta, tantissima schiuma di latte sopra!
Vuoi dire che Luigi è un po’ donna??!! ahahah, scherzo ovviamente! spero di vedervi presto 🙁