Arriva il Piano La Vis

Il piano industriale di Cantina La Vis è in fase di elaborazione ed a breve sarà presentato, sicuramente «entro giugno». Non trapela di più dai diretti interessati, mentre i bene informati fanno sapere che si sta valutando l’installazione di una nuova linea di imbottigliamento nella sede di Lavis, in grado di assorbire parte della produzione di Casa Girelli. La direzione del colosso lavisiano, inoltre, ha dato mandato ad un consulente – pare sia Michele Adnreaus, docente alla Facoltà di Economia dell’Università di Trento – di verificare la fattibilità del piano industriale che è solo in parte una controproposta al Piano Pedron: «La Vis – spiega il sindacalista Franco Zancanella, di Fai Cisl – già prima delle indicazioni di Emilio Pedron stava lavorando ad una riorganizzazione generale». Ma facciamo un passo indietro. Quasi un mese fa, il super consulente assoldato dalla Federazione delle cooperative del Trentino, Emilio Pedron (ex presidente del colosso nazionale Gruppo italiano vini), aveva presentato le sue proposte per il riassetto del comparto vitivinicolo locale. Tra i suoi suggerimenti, i due elementi cardine sono La Vis, che secondo Pedron deve cedere tutte le sue aziende e tornare a fare la cantina sociale di primo grado, e Cavit, che dovrebbe diventare un Spa libera di commerciare come e cosa vuole. Apriti cielo. Perché La Vis ha fatto immediatamente intendere di non essere intenzionata a dismettere i suoi investimenti (Casa Girelli e Cesarini Sforza inglobate da Cavit e le due tenute in toscana messe in vendita), annunciando una contro-piano Pedron. Verso il quale c’è grande attesa, soprattutto da parte dei settanta dipendenti di Casa Girelli: «La direzione di La Vis – fa sapere Zancanella – non ha ancora né deciso, né legittimato operazioni di nessun tipo, che siano quelle suggerite da Pedron o quelle rientranti nel loro nuovo piano industriale. La situazione non è certo indolore, è chiaro che non è positiva, un nuovo piano industriale significa razionalizzare, ridurre la capacità produttiva, tagliare posti di lavoro, ma la realtà non è così catastrofica come è stata dipinta». Nel giro di qualche giorno ci sarà un incontro tra sindacati, cantina e l’assessore all’agricoltura, Tiziano Mellarini, per iniziare a valutare il piano industriale proposto dal colosso lavisiano, incontro voluto proprio da Zancanella: «Perché – spiega – la ricaduta occupazione sarà comunque importante e va messa al centro della questione, molto più di quanto fatto sin d’ora».

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