Nel 1997, la baronessa Philippine de Rothschild e Don Alfonso Larraín, presidente di Concha y Toro, hanno concluso un accordo di partnership per creare un ottimo vino franco-cileno chiamato Almaviva. La tenuta Almaviva comprende una villa e una cantina, nonché un vigneto di 50 ettari dove vengono allvati tre vitigni tipici di Bordeaux: Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Carmenere.
Almaviva è il risultato straordinario dell’incontro riuscitissimo di due culture: il Cile offre la sua terra, il suo clima e il suo vigneto, mentre la Francia porta le sue tradizioni e competenze vitivinicole.
Il nome Almaviva è tratto dalla letteratura francese classica: il conte Almaviva è una figura centrale nella famosa commedia Le nozze di Figaro di Beaumarchais (1732-1799), trasformata in un’opera dal genio di Mozart. L’etichetta riporta il nome Almaviva scritto a mano di Beaumarchais e rende omaggio alla storia ancestrale del Cile con tre riproduzioni di un disegno simbolico della civiltà mapuche.
Ho avuto la fortuna di assaggiare Almaviva annata 2001, un vino che resta impresso nella memoria e pieno di passione. Ha un naso di caffè, fragola e amarena. E’ intenso, ricco, con note di mirtillo, frutta sotto spirito e legno. Da bere, almeno una volta nella vita.