Un bicchiere di dorate bollicine o di rossi tannini. Il colore intenso dello speck, la croccantezza di un pane di segale, la morbidezza del cucchiaio che affonda dentro un molle tiramisù agli amaretti, la calda certezza del profumo di ragù, l’incerta curiosità di un piatto non ancora conosciuto al vostro palato. Se la libertà economica ha confini, non è lo stesso per la cucina, emblema di libertà di espressione, di contaminazione, di sperimentazione. E di tradizione: perché anche essere tradizionali e conservare le proprie radici è libertà. E allora, se oltre ad essere degli esperti o appassionati di economia (e per questo siete in Trentino, al Festival dell’Economia, 2-5 giugno, tema 2011: I confini della libertà economica) siete anche dei gastrofanatici, quello che vi proponiamo è trovare il tempo di mettere da parte penne, foglietti e calcolatrici per inforcare posate e tovagliolo e scoprire un Trentino diverso. Quello del vino e della tavola.
Se di tempo ne avete poco e potete dedicare solo una sera alle scoperte culinarie del luogo, allora dovete andare sul tradizionale: canederli, spezzatino con polenta, orzotto alla trentina, sguazet, coniglio in umido. Gli indirizzi migliori dove gustare queste tipicità assolutamente da scoprire sono i Due Camini di Baselga di Pinè (tel. 0461/557200, chiuso la domenica sera e il lunedì) e l’agritur Ca’ dei Giosi di Terlago (Via Villa Alta 9/a, Loc. Covelo, tel. 0461/862110, chiuso il lunedì). Se invece avete sentito tanto parlare del tortel de patate e volete a tutti i costi assaggiarlo, accompagnato da formaggi e salumi nostrani (i must sono Puzzone di Moena, Casolet del Caseificio ternario di Pejo, speck, luganega e mortandela de “Dal Massimo Goloso” di Coredo), il posto giusto più vicino a Trento è Maso Finisterre, in località Vela, bucolico angolo di paradiso, dalla simpatica rusticità, a due passi dalla città e aperto anche all’ora della merenda (Via S.S Cosma e Damiano 6, Trento, tel. 0461/825752, chiuso il lunedì).
Per un tagliere veloce o un aperitivo easy chic in centro città c’è sempre lo Scrigno del Duomo, ristorante stellato ubicato al numero 29 della centralissima – e suggestiva – piazza Duomo a Trento (tel. 0461/220030, chiuso il lunedì). Altra location stellata dal panorama d’incanto è Locanda Margon di Ravina (Via del Ponte 15, tel. 0461/349401, chiuso la domenica sera e il martedì), ristorante delle Cantine Ferrari, indirizzo giusto per i buble addict: da provare, infatti, il menu bollicine, lasciando spaziare lo sguardo sui vigneti e la Valle dell’Adige. Chi invece è a caccia di storia, di cucina trentina rivisitata con maestria ma anche di piatti creativi si affretti a prenotare uno dei pochi tavoli dell’Osteria Due Spade che dal Cinquecento dà ristoro ai viandanti (una stella Michelin, Via Don Arcangelo Rizzi 11, tel. 0461/234343, chiuso il lunedì): a ora di pranzo il patron Massimiliano Peterlana propone un menu ad hoc a 30 euro. Ma la location più suggestiva del Trentino è sicuramente Castel Toblino, in Valle dei Laghi, a 15 minuti da Trento (Via Caffar 1, Sarche, tel. 0461/864036). Nell’antico maniero, che disegna uno scorcio di paesaggio capace di ispirare illustri poeti e scrittori, potrete assaggiare la deliziosa cucina di Stefano Bertoni, magari sul poggiolo in legno appeso sul lago narrato in mille leggende.
Se invece vi trovate dalle parti di Rovereto, i locali da non perdere sono l’Osteria del Pettirosso (Corso Bettini 24, tel. 0464/422463, chiuso la domenica), grandi vini e materie prime di vera qualità in un’atmosfera parigina d’inizio secolo, l’Agritur Il Gallo di Isera con le sue magnifiche costine di maiale (loc. alla Giura 1, 0464/434584, aperto dal giovedì alla domenica) e il ristorante Alla Terrazza di Torbole (Via Benaco 14, tel. 0464/506083), porto sicuro per gli amanti del pesce di lago. Niente pesce siamo carnivori? Allora l’indirizzo migliore è El Filò di Sternigo (via Miralago 43, Baselga di Pinè, tel. 0461/553156, chiuso il giovedì): la griglia propone Fiorentine di Scottona irlandese, tagliate di carne argentina, bisonte, costolette d’agnello, mentre il capitolo dolci vi potrebbe regalare qualcosa di insperato. Qui, infatti, la specialità sono i gelati: quello al gorgonzola con pere alla grappa è davvero memorabile.
I vini assolutamente da non perdere? Partiamo dalle bollicine TrentoDoc, tra le quali si distinguono, oltre al notissimo Ferrari, le etichette di Abate Nero, Letrari e Methius. Se siete appassionati di rossi, due perle enologiche davvero interessanti sono i Teroldego d’autore Dannato di Redondel e Gran Masetto di Cantina Endrizzi, ma anche il Sangue di Drago dell’azienda agricola Donati (che produce anche un ottimo Syrah). Tra i bianchi non perdetevi l’Olivar di Cesconi o il Mueller Thurgau di Villa Corniole e poi chiudete in bellezza con una rarità di cui vantarsi con gli amici wine lover come voi: in Vino Santo Trentino, passito di gran lusso dai profumi canditi e dai sapori romantici, che vi farà rompere anche l’ultimo confine della vostra fantasia.