La produzione italiana di mele nel 2012. Calo del 17%

Si riportano le elaborazioni relative alle produzioni definitive di mele in Italia per la stagione 2011/2012 con le prime indicazioni su andamenti di vendite e di mercato fornite da Assomela.

Nelle tabelle seguenti si riportano le produzione italiane livello regionale e l’analisi varietale.

La produzione consuntiva nazionale si stabilizza ad un totale complessivo di 1.939.014 tonnellate, in calo del 15% rispetto alla produzione 2011.

 

Per la stagione 2012/2013 il prodotto destinato al consumo fresco sarà di 1.731.426 ton, con un calo del 11,8% rispetto alla prodotto fresco disponibile nel 2011.

 

L’analisi varietale evidenzia anche essa un calo generalizzato delle disponibilità. Le varierà che più hanno risentito delle condizioni atmosferiche sono state la Red Delicious (-23%), Granny Smith e Fuji (-18%), Cripps Pink (-26%) e Gala (-11%). La Golden Delicious diminuisce in maniera più contenuta, registrando un -6% sul 2011.

 

Nonostante la minore disponibilità di prodotto fresco, il quantitativo sarà sufficiente a garantire la disponibilità e la fornitura di prodotto per l’intera stagione commerciale.

 

La giacenza all’1 dicembre è di 1.211.686 ton, inferiore rispetto al 1.419.918 ton dello scorso anno, con una domanda di prodotto costante sia in Italia che all’estero, dove resta alto l’interesse per il prodotto italiano.
Il ritmo delle vendite nel mese di novembre è stato molto sostenuto, con un decumulo totale di  519.740 ton, inferiore rispetto alla precedente stagione in termini assoluti, ma normale tenuto conto della minore disponibilità della stagione corrente.

 

Le quotazioni di inizio stagione sono in linea con le aspettative dei produttori e le prospettive sono interessanti per un regolare andamento della stagione  commerciale.

 

La produzione europea si attesta a 9.784.000 ton, in calo dell’8% rispetto alla produzione del 2011, quando la produzione registrata è stata di 10.663.000 ton. La minore offerta europea è certamente una positiva opportunità per i produttori italiani che potranno quindi contare anche su una buona richiesta proveniente dall’estero.

 

 

 

 

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