4 Ruinart da gustare

Unconventional Bubbles, bollicine non convenzionali: è così che l’artista David Shrigley interpreta la Maison Ruinart con una serie di disegni, neon e sculture in grado di offrire un viaggio inedito in grado di suscitare conversazioni sorprendenti sulla natura e sul processo di vinificazione.

Chardonnay ed eleganza sono alla base dello stile Ruinart, la più antica Maison di tutta la regione della Champagne. All’origine di tutto c’è il monaco benedettino Dom Thierry Ruinart, vissuto a cavallo tra XVII e XVIII secolo, teologo e storico, ma soprattutto persona brillante, intuitiva e visionaria, che a soli 23 anni, sentendo parlare di un nuovo vino non ancora chiamato “Champagne” ma particolarmente in voga tra gli aristocratici parigini riuscì a comprendere che quello che allora era identificato come “vin de bulles”, ovvero vino con le bollicine, avrebbe avuto un grande futuro. La storia della maison inizia ufficialmente il primo settembre 1729, quando Nicolas Ruinart, 33 anni, commerciante di drapperie in Reims come il padre e nipote di Dom Thierry Ruinart, apre il suo primo registro contabile dedicato proprio al “vin de bulles”: le prime bottiglie sono destinate ai suoi clienti tradizionali come regalo dopo l’acquisto di drappi e stoffe, ma Nicolas è dotato della stessa visione pionieristica dello zio Thierry e solo sei anni più tardi abbandona il commercio dei tessuti per dedicarsi al commercio dello Champagne.

Ruinart è uno Champagne a cui sono particolarmente legata e poterlo degustare in compagnia dello Chef de Caves Frédéric Panaïotis è stata per me un’occasione davvero unica e speciale. Ecco cosa abbiamo degustato assieme.

R di Ruinart Magnum

Pinot Nero 57%, Chardonnay 40% e Pinot Meunier 3% viene affinato sui lieviti in bottiglia per 36 mesi. Profuma di frutta, fiori e agrumi, mentre al palato è ricco di sfumature minerali e tonalità succose molto appaganti.

R di Ruinart Vintage 2011

Chardonnay e Pinot Nero, il Vintage 2011 (che in Italia è sbarcato da pochi mesi solo nei ristoranti del circuito Ruinart Assemblage 1729)  profuma di verbena, lavanda, frutta bianca e frutta esotica, mentre al palato troviamo una bella salinità, note di frutta bianca e agrumi, e un corpo vellutato.

Dom Ruinart Blanc de Blancs 2007

Composto esclusivamente da Chardonnay derivati da Grand Cru, di cui il 75% provenienti dalla Côte des Blancs e il 25% dal versante nord della montagna di Reims, Dom Ruinart 2007 è uno Champagne di grande classe, avvolgente e ricco. La prima annata di questa etichetta iconoica di Ruinart risale al 1959. Al naso si mescolano note floreali, cedro, nettarina, susina, fiori, cardamomo, pietra focaia, un pizzico di ostrica. In bocca prevale il pompelmo e una piacevolissima vena sapida, che dà vita a un sorso freschissimo dal finale molto lungo.

Dom Ruinart Rosé 2004

Dom Ruinart Rosé è unico nel suo assemblaggio: composto per l’81% da Chardonnay e per il 19% da Pinot Nero vinificato in rosso, è una sorta di “blanc de blancs rosé”. Personalmente, ritengo sia uno dei migliori Champagne rosé in assoluto, uno dei rosé più delicatamente aromatici che si possano trovare. Al naso, frutti di bosco e tocchi affumicati, spezie orientali e arancia rossa. In bocca, il lampone fresco si accompagna all’acidità delle gelatine di ribes e a un tocco di fragolina di bosco e petali di rosa appassita sul finale. Intrigante.

Tag:, , , , , ,
Previous Post Next Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

0 shares

Iscriviti alla newsletter di Geisha Gourmet

Loading

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo:
WordPress Appliance - Powered by TurnKey Linux