Ci sono cose che resteranno nella storia e certamente il Giulio Ferrari Collezione 1995 è una di queste. Perché 18 anni sui lieviti, in Italia, uno spumante metodo classico non c’era mai stato. E se quello spumante è il prodotto di punta di cantine Ferrari il risultato è grande. Se poi dici a Mauro Lunelli, l’enologo di famiglia padre del Giulio Ferrari, che questa nuova declinazione del suo “primogenito” ti ricorda moltissimo un Krug di qualche annata speciale, scopri che Remi Krug è stato uno dei maestri dell’esperienza in Champagne di Mauro. Del suo nuovo bebè, tenuto a battesimo anche dall’enologo della maison Ruben Larentis, ne sono state fatte, per il debutto, 1500 bottiglie numerate, 500 delle quali destinate al mercato estero, mentre le altre mille si troveranno in enoteche e ristoranti d’élite italiani. Il costo? Pare che in enoteca andrà a circa 250 euro, mentre al ristorante si partirà dai 350 euro in su.
Il gusto di saper aspettare. Era questo il claim dello spot di Macallan, ve lo ricordate?!
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Il gusto di saper aspettare potrebbe essere il sottotitolo di questo nuovo strepitoso prodotto e in un’Era fast, questa scelta slow, anzi, questa pazienza da vecchi saggi ha il potere di ricordare valori veri e di trasportarti in un’atmosfera d’altri tempi, in una Parigi dell’Ottocento, tra corsetti, gran balli e quella raffinatezza leggiadra che ammanta di levità i colori fiamminghi di pomeriggi intensi.
Il Giulio Ferrari del 1972 è stata la prima etichetta a rivendicare alla spumantistica italiana un ruolo da protagonista sulla scena internazionale, presentandosi, in un’epoca in cui si pensava che gli spumanti non reggessero lunghi invecchiamenti, con un affinamento di 8 anni. Con il medesimo spirito pionieristico, il Giulio Ferrari Collezione è oggi l’unica bollicina italiana a vedere la luce dopo 18 anni di attesa, nel buio e nel silenzio della cantina. La prima edizione è espressione della vendemmia 1995, che fu di eccezionale qualità, tanto da passare alla storia come “l’annata del secolo”. La sboccatura è del febbraio 2012.
Il Giulio Ferrari Collezione è un Trentodoc, Chardonnay in purezza, che nasce da un vigneto unico quale quello di Maso Pianizza, posto in alta quota e interamente circondato da boschi, a conferma del fatto che il Trentino, con la sua viticoltura di montagna, ha un potenziale straordinario per la creazione di Metodo Classico dall’eleganza e complessità ineguagliabili. Personalmente, ne vado fiera: è un prodotto che racchiude in se tutte le potenzialità dell’Italia, e in questo momento socioeconomico così duro ci vogliono sogni, sognatori e simboli.
Con il nuovo Trentodoc nasce anche il club dei “Collezionisti Giulio Ferrari”, a cui potrà iscriversi chi avrà acquistato almeno una bottiglia di Giulio Ferrari Collezione, e che permetterà di accedere a una serie di esperienze e privilegi speciali.
Il Giulio Ferrari Collezione è stato presentato mercoledì sera dalla famiglia Lunelli a LARTE, il locale aperto recentemente a Milano e legato a Fondazione Altagamma, di cui Ferrari è fra i soci promotori, nel corso di una cena curata degli chef Nino di Costanzo e Alfio Ghezzi e orchestrata dallo chef resident Andrea Migliaccio e dal sommelier del Capri Palace (che ha la gestione Del locale) Angelo Di Costanzo, miglior sommelier d’Italia per L’Espresso. Invitati, un centinaio di selezionatissimi ospiti, tra cui naturalmente anche la vostra GG.