Vino trentino: bilanci delle coop “equilibrati”…

Il tavolo di relatori della riunione in Fedcoop di oggi

Giornata ad alto tasso alcolico oggi in Trentino. A San Michele si è iniziato stamattina a discutere del Piano Vino, dove i vignaioli e i tecnici si sono trovati positivi nei confronti del documento. A mezzogiorno in Via Segantini si è poi parlato dei bilanci delle coop e nel pomeriggio il Consorzio Vini ha giudicato il Piano una buona base per riflettere ed eviscerare tutte le problematiche del settore.

Ecco il comunicato di Fedcoop sui bilanci delle cantine coop trentine.

Una analisi dei bilanci  2009/2010 evidenzia una sostanziale tenuta dei conti.  Il settore si difende bene nonostante la crisi dei consumi. Su 432 milioni di investimenti (tecnici e finanziari) realizzati, l’indebitamento con le banche ammonta a 109 milioni. In media liquidate 75,52 euro a quintale, si abbassano i costi di produzione. Sul fronte occupazionale crescono i dipendenti. Schelfi: il sistema deve essere unito e forte.

Trento, 16 dicembre 2010 – I toni apocalittici usati spesso per descrivere la situazione del comparto vitivinicolo cooperativo in Trentino non trovano riscontro nei numeri. Analizzando i bilanci delle cantine sociali (escluso LaVis in via di definizione) consentono di fotografare un settore in recupero, che reagisce con tenacia alla crisi con i propri mezzi.

Dai bilanci  si ricava l’immagine di un settore in equilibrio con i conti, con il giusto rapporto tra debiti bancari e fatturato, che ha investito molto in questi anni ma che si è mantenuto dentro i principi di una sana e prudente gestione.

Ci sono le eccezioni, ampiamente note, che tuttavia non inficiano il risultato complessivo, e denotano, anzi, un deciso miglioramento dei loro conti.

Il valore liquidato ai soci si mantiene su livelli dignitosi, anche se è inferiore rispetto all’anno scorso (in media 75,5 euro a quintale contro 82). Il settore è stato impegnato in un grande sforzo nel contenimento dei costi di produzione, che infatti mediamente scendono da 36 a 32 euro a quintale.

Sul fronte occupazionale, non solo il settore ha mantenuto i livelli precedenti ma ha incrementato la forza lavoro,  senza far uso degli ammortizzatori sociali.

Stamani, presentando i dati nella sede della Federazione in via Segantini, il presidente della Cooperazione Trentina Diego Schelfi non ha nascosto le difficoltà in cui versa qualche cantina, ma ha difeso il sistema cooperativo, che “deve essere unito e forte”. “Siamo consapevoli – ha proseguito – che il territorio dipende da noi e noi dal territorio. Sappiamo dove migliorare, dove dobbiamo agire per dare ai nostri contadini la giusta remunerazione”.

Adriano Orsi, anche in qualità di presidente di settore in Fedagri-Confcooperative, ha parlato della pesante situazione in cui versa il vino in Italia, con la prospettiva di 6-7 milioni di ettolitri in eccedenza su un totale di 45 milioni di produzione. I consumi stanno scendendo sotto i 40 litri all’anno per persona, quando solo una ventina di anni fa erano oltre i 100.

Luca Rigotti, vicepresidente delle Cantine Mezzacorona e componente del comitato esecutivo della Federazione, ha parlato anche del piano di rilancio del settore su cui sta lavorando la giunta provinciale, esprimendo forti perplessità sul dossier preparatorio della Fondazione Mach, e auspicando un coinvolgimento della cooperazione per ciò che rappresenta in termini di storia, presenza sul territorio e peso economico.

Ma vediamo in dettaglio la sintesi dell’analisi dei bilanci effettuata dal settore cooperative agricole della Federazione e presentata dal responsabile Michele Girardi.

Gli investimenti effettuati dalle cantine sociali (esclusa LaVis) ammontano a 432 milioni di euro (costo storico degli investimenti tecnici e finanziari), saliti del 7,88% rispetto all’anno prima, a fronte di un patrimonio netto di 109,6 milioni di euro (cresciuto del 6,85% rispetto ai 102,6 mln dell’anno precedente). L’indebitamento bancario risulta attualmente di 109 milioni (+ 7,47%, in linea con l’incremento degli investimenti).

Oltre alle cantine di primo grado, il consorzio Cavit e Nosio spa – che insieme hanno un patrimonio netto di 124,4 mln di euro e un fatturato di 235 mln –  da soli hanno effettuato investimenti per 347 milioni di euro, cresciuti nell’ultimo anno del 10% rispetto all’anno prima. Per contro, i debiti bancari sono passati da 91,8 a 78,4 milioni di euro, con una diminuzione del 14,5%.

Se si considera il dato complessivo (cantine di primo grado compresa LaVis anno 2008/09, Cavit e Nosio), gli investimenti effettuati ammontano a 889 milioni di euro (+8%), a fronte di un patrimonio  netto di 269,3 milioni (+3,74%) e un fatturato di 427,4 milioni (+0,13%). I debiti verso le banche ammontano a 225 milioni di euro, in diminuzione del 2,5% rispetto ai 230,7 mln dell’anno precedente (da questi calcoli sono escluse le partecipate delle cantine LaVis e cantina sociale di Trento).

I debiti bancari sono circa la metà del fatturato (52%). L’anno precedente i debiti con le banche erano il 54% del fatturato. Il rapporto tra patrimonio e investimenti tecnici netti risulta essere del 71,5%.

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