In alto i calici | Ecco finalmente il Manifesto dei Vignaioli del Trentino

Ricevo e pubblico così come è. E mi fa piacere che finalmente, dopo averne parlato insieme a lungo nel corso degli ultimi mesi, ci sia una direzione comune e indipendente dei vignaioli trentini. Speriamo di vederne i frutti.

L’ASSOCIAZIONE VIGNAIOLI DEL TRENTINO, nata nel 1987, raccoglie i piccoli produttori che seguono personalmente ogni processo produttivo, dalla cura della vigna, alla vendemmia, alla vinificazione e infine alla commercializzazione. Caratteristiche prime dell’operare dei Vignaioli sono il rispetto per la terra e la massima attenzione alla qualità, per ottenere 
vini che rappresentino il territorio, l’impegno e la passione di ogni singolo produttore per il suo lavoro.
Per questi motivo i Vignaioli sono l’autentica espressione del territorio, coltivano la terra e la traducono in vino.

I tentativi attualmente in corso di aggiornare il settore vitivinicolo trentino procedono a rilento, per questo l’Associazione, anticipando i tempi lunghi delle Istituzioni e della “politica”, ha deciso di muoversi dando concretezza ai propri obiettivi.
La MOSTRA MERCATO DEGLI ARTIGIANI DEL VINO del 21 e 22 aprile è la prima tappa di questo cammino.
Noi Vignaioli abbiamo scelto di dare vita ad un nuovo evento perché il nostro approccio alla produzione è diverso ed unico, e quindi i nostri prodotti meritano momenti promozionali dedicati.

L’Associazione sta terminando la stesura di un CODICE DI REGOLAMENTAZIONE DELLA PRODUZIONE che raccoglie e codifica le azioni e i comportamenti che i produttori associati già attuano quotidianamente, lavorando i vigneti “secondo natura” e nel pieno rispetto del territorio e delle sue peculiarità.
La decisione di “ufficializzare” quello che per noi è il giusto e aggiornato modo di intendere la viticoltura e la vinificazione, si è resa necessaria perché questi concetti sono stati da tempo espressi agli organi locali competenti ma non hanno trovato alcuna accoglienza.

Questi i punti principali del Codice:

  • zonazione di massima per i vini fermi e gli spumanti
  • riduzione delle rese in vigneto
  • riduzione delle rese in vinificazione (nel caso dei vini spumanti)
  • abolizione dei diserbanti
  • riduzione delle molecole utilizzabili nella lotta agli organismi patogeni.
  • l’Associazione intende promuovere, nel lungo periodo, la conversione al biologico di tutte le cantine
  • abolizione dei concimi chimici
    • abolizione dell’ MCR (Mosto Concentrato Rettificato).

Infine, riteniamo sia ancora valido, anzi fondamentale, il Dossier prodotto dall’Istituto Agrario di San Michele all’Adige – Fondazione E.Mach, non solo per gli scopi che si è prefisso ma soprattutto per l’indirizzo suggerito, ovvero la creazione di un nuovo organo che si basi sulla pariteticità degli attori coinvolti.

È nostra ferma convinzione che il futuro della Viticoltura Trentina vada trovato in questa direzione.

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Commenti

    • Anto
    • 22 Aprile 2012

    Vorrei dire all’associazione che è praticamente inutile la stesura di un codice di regolamentazione della produzione se per contro abbiamo un governo che si diletta nel caricare l’agricoltura di leggi, obblighi fiscali, inutili corsi di adeguamento alle leggi sulla sicurezza, IMU ecc…ecc…
    Così facendo l’agricoltura sparirà con buona pace dei sindacati agricoli che piano piano si stanno rivelando sempre più inutili.

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