Il Chupa Chups compie 60 anni, ma ci fa sentire sempre «forever young»

L’importante è sentirsi sempre un po’ bambini. Ed è questa la magia del Chupa Chups, il lecca lecca dalla forma di Saturno, che ha origine in Spagna, è venduto in oltre 100 Paesi nel mondo e nel 2018 compie 60 anni (è stato inventato nel 1958 da Enric Bernat).

Il nome, dal verbo spagnolo chupar, succhiare, fu il suo secondo nome: il primo era Gol, per la sua forma sferica e la passione per il calcio dell’imprenditore spagnolo erede di tre generazioni di pasticceri che aveva avuto l’intuizione di creare la prima caramella con il bastoncino che permettesse di non sporcarsi.

La sfera di 16 gr di zucchero in 60 anni  è stata prodotta in 130 gusti e venduta in oltre 70mila milioni di pezzi. 

La formula è studiata nel minimo dettaglio, non solo per quanto riguarda l’approccio di vendita, ma anche nell’anatomia stessa del lollipop. La forma simile a quella del pianeta Saturno, infatti, è stato dimostrato essere fin dal 1958 la più adatta a essere tenuta in bocca a lungo. Sedici minuti, per la precisione, qualora si tratti di un Chupa Chups original da 16 gr, o 20 minuti per uno max da 18 grammi, o appena 8 minuti per quello mini da 6 gr. Diversi formati e tantissimi gusti. I più particolari? Salty Lemon, Daiquiri, Pop-corn o Espresso. Senza dimenticare le differenze tra Paese e Paese, come il Cajeta – detto anche “Dulce de Leche” – in Messico, il Passion Fruit in Francia, il Mirtillo in Russia, Tè Verde, Tè al Limone o Tè alla Menta in Cina e l’Uva negli Stati Uniti. O ancora, le diversità tra i ragazzi – che preferiscono il gusto Cola – e le ragazze, che scelgono invece più spesso la Fragola o ed i bambini dagli 8 ai 12 anni che impazziscono per la ciliegia.

Il logo fu inventato da Salvador Dalì, che negli anni ’70 disegnò per Chupa Chups la famosa margherita, lasciandosi ispirare dall’atmosfera “figli dei fiori” che si respirava in quegli anni. Creatività, ma anche scienza e soprattutto marketing. Fin dalla prima comparsa nelle drogherie dell’epoca, infatti, Enric Bernat volle che Chupa Chups si distinguesse dalle altre caramelle e venisse posizionato a raggera proprio sul bancone – in un espositore chiamato “cap and flag” –, per attirare l’attenzione dei bambini e convincere le mamme a regalare loro quel piccolo momento di divertimento. Ironia, colore e semplicità, questo era il motto anche dei venditori che Bernat spediva su e giù per la Spagna alla guida di SEAT 600 personalizzate con il logo.

Il segreto di Chupa Chups? Prova a spiegarlo Marco Seregni, Direttore Commerciale della Perfetti Van Melle, che nel 2006 ha acquistato per 440 milioni di euro la Chupa Chups S.A.: «La sua forma, sicuramente, e poi il modo di consumarlo, così particolare. Senza dimenticare la continua capacità di essere all’avanguardia e di entrare nelle maglie delle tante culture che i nostri lollipop hanno intercettato nel corso della propria storia, proponendo gusti amati dalle popolazioni locali o partnership con grandi brand, iconici come noi, così come associandoci a personaggi noti che spontaneamente sono diventati nostri ambassador. Perché, chi rinuncia al piacere di ritornare per un attimo bambino e concedersi un momento di divertimento e spensieratezza? Non per niente Forever Fun è il nostro motto e in ogni occasione l’obiettivo è ricordare l’importanza di continuare a divertirsi come bambini».

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