Quelli gastronomici sono un’infinità e anche più noti di quelli enologici.
Ci sono però dei termini di “urban dictionary” che una wine lover che si rispetti non può assolutamente non sapere e soprattutto non usare, di tanto in tanto, fosse’anche solo per gettare un po’ di scompiglio tra i perbenisti ingessati e sapientini che trattano il vino come la Madonna invece che come un Amazzone imprevedibile.
Una una piccola selezione scanzonata di termini. Si accettano contributi se ne avete altri che qui non compaiono 🙂
Wine Cougar. Sono quelle ragazze che preferiscono i vini giovani rispetto alle vecchie annate che sono più ricche di sfumatore e ricche di esperienza (e quindi anche più costose). Si trovano soprattutto nelle aree urbane, frequentano palestre e bar e non gli importa più di tanto di cosa c’è da mangiare.
Winegasm. Quella sensazione di gioia euforica che ti coglie quando trovi una bottiglia di vino ricercato per via dell’etichetta, della vendemmia, dell’uvaggio, o anche prezzo. Usato anche per quei vini che al tuo palato risultano perfetti e ti regalano fluide sensazioni di piacere assoluto.
Wine Guy. Tutte noi ne conosciamo almeno uno. Vi riporto la definizione in inglese, scritta da un uomo: «A horny, middle aged, divorced, wine importing, BMW drivin, botox shootin, poser who played the clarinet as an adolescent. He is adept at the use of wine adjectives such as robust, soft, with abundant red fruit and lashings of rose pepper enveloped by with a chocolatey oak aroma that adds a creaminess to the lifted finish. You know standard B S that most women go Ga Ga over. He is such a poser and just wants to get in my girl friends pants».
Winegeek. Una persona che prima ordina il vino e poi il cibo. Una persona che usa la parola “petrichor” per descrivere il Petite Arvine. Una persona che sa cosa è Petite Arvine
Winetastic! Che vino delizioso!