Chiacchierando qua e là al Vinitaly uno dei temi che più mi ha colpita è stata l’ipotesi/dibattito sul fatto di pensare di fare vini senza alcol o con poco alcol. Ma per davvero? Siamo sicuri che il mercato chieda questo?
Va bene la spada di Damocle dell’alcoltest, va bene anche che siamo tutti sempre e perennemente a dieta e che quindi meno calorie ingeriamo meglio è, però io piuttosto di un vino-non-vino, modificato per essere reso più light, non bevo. Oppure invece di berne tre bicchieri ne bevo uno. Se proprio. Ma non capita mai… 😉
A quanto pare, invece, leggo su Winenews, la questione divide studiosi ed esperti del settore. Da un lato, chi ritiene che la dealcolizzazione di un vino fino al 20% della sua normale alcolicità sia assolutamente sostenibile, senza alterarne le caratteristiche. Dall’altro chi lo ritiene un errore, con il rischio di interferire sulle sue normali qualità. Poi c’è chi fa notare come esistano già vini del genere (ad esempio il Fragolino de La Gioiosa, remember? 10 vol… I miei me lo comperavano a 12 anni) che nulla hanno portato al mercato.
Voi che ne pensate?
vino light bocciato! o vino o succo di uva…