Vini trentini? Sconosciuti. Domani al via la Mostra Vini al Castello del Buonconsiglio di Trento

Vini del Trentino: questi sconosciuti. «A dirlo sono le ricerche di mercato. Un risultato deludente nonostante i nostri sforzi di marketing», ha fatto sapere ieri Adriano Dalpez, presidente della Camera di Commercio di Trento, durante la presentazione della Mostra Vini che prenderà il via domani al Castello del Buonconsiglio, location voluta per festeggiare la 75ma edizione della kermesse. «Un dato di fatto su cui soprattutto i produttori devono riflettere – prosegue Dalpez – magari ripensando al vecchio slogan “Trentino fa rima con il vino”, coniato all’epoca degli scandali del metanolo». Ma sono solo i produttori a dover fare mea culpa per una comunicazione che ha fallito oppure anche Trentino Marketing, a cui il mondo del vino locale si è sempre affidato per la sua promozione? L’assessore Tiziano Mellarini risponde secco: «Sicuramente qualcosa da cambiare c’è e io l’ho già proposto, ma Trentino Marketing mette in campo azioni di comunicazione e promozione attenendosi strettamente, per rispetto, alle indicazioni che ci vengono date dal comitato preposto dalla Camera di Commercio, espressione delle realtà vinicole». Le stesse che, però, da sempre lamentano lo scarso coinvolgimento e che ricordano che il comitato a cui fa riferimento Mellarini è composto non dalla vox populi, ma da personaggi noti come Paolo Benati (Progetto Vino), Mauro Leveghi (responsabile di Palazzo Roccabruna) e Silvio Barbero (instancabile e stimato vice presidente di Slow Food Italia).

A bacchettare Trentino Marketing, ieri, ci ha pensato anche Elvio Fronza, presidente del Consorzio Vini: «Dobbiamo puntare sulla valorizzazione dei vini autoctoni: un compito che spetta in primis a Trentino Marketing, che esorto a darsi da fare». Ma vitigni autoctoni, come il Teroldego, sono sempre più in via d’estinzione: «L’ultima vendemmia – fa sapere Fronza – ha prodotto per il 56% Chardonnay e Pinot Grigio, solo l’8% di Teroldego e il 9% di Mueller Thurgau».

Insomma, i 75 anni della Mostra Vini del Trentino sta per essere festeggiati con tanta carne al fuoco ancora da aggiustare, tanto che l’assessore non rinuncia a sottolineare: «Mi auguro che questa Mostra sia il punto di ripartenza unitario per il nostro settore vinicolo. Il dibattito di questi mesi ha creato un danno d’immagine enorme, facendoci conoscere per la nostra frammentazione più che per il resto». Un augurio che fino a oggi sembra ben lontano dal realizzarsi: continua infatti il braccio di ferro dell’associazione Vignaioli del Trentino, che ha disertato la storica kermesse per denunciare lo scarso coinvolgimento nella sua organizzazione, lasciandola così orfana di una trentina di quei vigneron portabandiera dell’eccellenza enologica locale. Nelle passate edizioni, infatti, alla Mostra hanno sempre partecipato circa 72 produttori (244 etichette), mentre quest’anno ce ne saranno 42 (155 etichette). Di questi, appena 9 sono realtà appartenenti all’associazione Vignaioli che conta 80 cantine aderenti: parteciperanno Barone de Cles, Elio Endrizzi, Maso Poli, Bruno Grigoletti, Maso Martis, Salizzoni, Alessandro Secchi, Armando Simoncelli e Villa Piccola.

 

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Commenti

    • Angelo
    • 19 Maggio 2011

    Forse mi è sfugggito qualcosa, GG, ma a leggere i resoconti della stampa trentina “altra”, tu devi essere stata ad una conferenza stampa di presentazione della 75.ma Mostra diversa da quella cui hanno assistito gli altri. Se una Mostra non riesce a presentare il meglio di quanto si è prodotto in un territorio e se non si coglie l’occasione per fare il punto su situazione e prospettive è meglio far risparmiare soldi al contribuente. Perchè di soldi pubblici si tratta. Pagassero i produttori, sentiremmo ben altra musica. Complimenti sinceri da uno che di Mostre ne ha organizzate 27.

    • Geisha Gourmet
    • 19 Maggio 2011

    Il nostro lavoro di giornalisti è leggere le cose. E come tu sai, io le leggo cercando di essere più obiettiva possibile ma anche rilevando ogni cosa, con puntiglio, se importanti. Ci vediamo domani, io senza tonaca, mi dicono per “colpa” tua ;).

    • Angelo
    • 20 Maggio 2011

    Per la tonaca, così lo dico anche agli altri confratelli della vite e del vino, alla sarta servono solo le misure delle spalle e dell’altezza. Al netto del tacco, ovviamente. Arrivederci!

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