Come le creature mitiche da cui prendono il nome, gli unicorn wine, ossia i vini unicorno, sono rari quanto difficili da trovare.
Non sono da confondere con i vini blue chip, quali possono essere i grandi vini di Bordeaux o Borgogna, i Supertuscan o i Cabernet “cult” della California, che, visti i prezzi alle stelle, per degustarli bisogna solo avere la possibilità di poterli comprare.
I vini unicorno non sono speciali per via del loro prezzo, ma perché i loro volumi di produzione sono piccolissimi, oppure perché provengono da una regione o da un produttore di vino relativamente sconosciuti (questa è una tendenza recente). Tutto questo ovviamente dando per prioritaria una caratteristica, ossia la bontà del vino. I sommelier dei ristoranti più blasonati fanno a gara a scoprire e avere in carta più vini unicorno possibile. Fa tanto talent scout, e anche un po’ guru, per questo piace questa caccia la tesoro al sapore di vino.
Gli unicorn wine non sono esattamente la stessa cosa dei vin de garage (su cui potete approfondire qui).
E i vini unicorno non hanno niente a che fare nemmeno con il fenomeno del momento, il Lágrimas de Unicornio, il primo fiabesco vino costituito, appunto, da lacrime di unicorno.
Dopo aver sconvolto il mondo vitivinicolo con la proposta di un vino blu (leggi qui i commenti di chi lo ha assaggiato), che ha impazzato sul web per qualche mese, ora l’azienda Gik Live! scommette sulle lacrime di unicorno.
In realtà si tratta semplicemente di un vino rosato molto brillante, condito con molto marketing, a partite dal colore, che è esattamente quel millenial pink che fa tanto tendenza, e in più che brilla con i riflessi di luce. Perché? L’azienda non lo svela ancora.