Ecco il comunicato arrivato oggi dalla Provincia autonoma di Trento. Il settore vitivinicolo riprenda a dialogare costruttivamente per definire di comune accordo i percorsi su cui impostare il proprio domani. Questo l’appello forte che viene lanciato dall’assessore Mellarini, insieme ad una scelta sostanziale volta a rasserenare il clima di questi ultimi giorni e a costruire un ponte tra le varie opinioni in campo per mirare a un’auspicabile unitarietà di visione.
Le diverse posizioni che stanno accompagnando la complessa costruzione di una cabina di regia cui affidare il compito di individuare le strategie per ridare slancio e futuro al mondo del vino trentino rischiano infatti di generare pesanti, negative ripercussioni sull’immagine e quindi anche sul valore di uno dei comparti più importanti dell’economia provinciale
Per questo, dopo una approfondita analisi della situazione, l’assessore Tiziano Mellarini ha deciso di accantonare l’attuale pomo della discordia, vale a dire la Consulta con tutti i suoi delicati equilibri interni, e di affidare a quattro esperti super partes, quattro “saggi” di riconosciuta esperienza e competenza professionale, il compito di fare sintesi di quanto detto e scritto finora e in particolare di riempire di contenuti, di proposte e di priorità operative un percorso da affrontare urgentemente e sul quale potersi confrontare concretamente con tutti gli attori in campo per poter giungere in breve tempo a quella condivisione di obiettivi e strategie che è la condizione primaria per poter affrontare il futuro ed essere più competitivi e credibili sui mercati.
I quattro “saggi”, che hanno accolto l’invito di Mellarini con l’urgenza, l’impegno e lo spirito di servizio richiesto dalle circostanze, sono Attilio Scienza docente di viticoltura all’Università di Milano, Emilio Pedron tra i più autorevoli manager del vino italiani, Enrico Paternoster enologo dell’Istituto di San Michele e Fabio Piccoli esperto in marketing e comunicazione di settore. Saranno affiancati da una segreteria coordinata da Mauro Fezzi, dirigente del Dipartimento Agricoltura e alimentazione della Provincia autonoma di Trento.
Unità, condivisione delle scelte, immediata operatività, serenità nell’affrontare i necessari cambi di marcia e di visione: queste le parole d’ordine che Mellarini ha consegnato ai quattro esperti, che cominceranno già nei prossimi giorni a confrontarsi con tutte le componenti del variegato mondo vitivinicolo provinciale.
Con l’auspicio che questo impegno e l’accantonamento della Consulta rasserenino il clima e consentano di tornare a costruire con tempestività, responsabilità e dedizione il futuro del vino trentino.
Il risultato di questi continui cambi di direzione è che viene sempre meno il coinvolgimento delle aziende.
Da una consulta “interprofessionale” si passa a quattro saggi, ben noti, che con le loro scelte strategiche de-responsabilizzeranno le aziende, cooperative, commercianti o vignaioli, che per l’ennesima volta non si siederanno a nessun tavolo comune per confrontarsi e decidere il futuro del vino/vigneto trentino.
Credo che i commentatori e gli appassionati sappiano già come andrà a finire.
noi prendiamo quelli che gli altri silurano e poi magari gli riempiamo di euro senza che ce ne portino uno