Tortino cuor di cioccolato e bollicine Rosè. Ovvero i luoghi comuni in fatto di donne

Più leggo le lettere, più seguo le storie amorose su Internet, più capisco che è difficile realizzare un grande amore erotico che duri. Molto dipende dal fatto che femmine e maschi cercano di comportarsi come se fossero uguali mentre invece, sul piano erotico, sono diversissimi. La donna tende a stabilire un rapporto stretto, a condividere la vita quotidiana. L’uomo, anche quando è innamorato, esita a darsi totalmente, si avvicina e si allontana. È sempre la donna che gli propone di andare a vivere insieme ma spesso lui esita anche quando la desidera e soffre per gelosia. Finché lei non gli fa capire che solo così troverà la serenità e la pace. Gli uomini, salvo quando sono innamorati, hanno sempre il sospetto che l’erotismo quotidiano nasconda la ripetizione e la monotonia. Invece la donna sa che può essere una esperienza continuamente nuova ed esaltante. Due punti di vista che nascono da due diversi punti di partenza mentali e fisici. L’uomo si eccita subito, basta mostrargli il corpo nudo femminile. È un eccitamento rapido che si scarica rapidamente.

Al contrario la donna si eccita solo lentamente. L’uomo deve parlarle, divertirla, farla ballare, corteggiarla. Poi l’eccitamento erotico femminile si arricchisce con l’abbigliamento, con l’intimo seduttivo, cui seguono i baci, le carezze (tutto ciò che assurdamente chiamano preliminari) e che è invece l’essenza del dialogo amoroso maschio- femmina. Il nudo completo, che è il primo pensiero dell’uomo, è l’ultimo della donna, è l’atto finale, il momento dell’abbandono, in cui magari tiene gli occhi chiusi. E la diversità continua dopo l’atto sessuale. La donna, dopo aver avuto un orgasmo totale è felice e in pace. Desidera restare abbracciata al suo amato a lungo, godere del contatto della sua pelle, del suo respiro. Lui invece si alza, cerca un cambiamento, al massimo ricomincia. Sono fortunate le coppie che riescono a trasformare le loro differenze in una danza d’amore che dura estatica per anni e decenni. Molti non credono addirittura più che sia possibile. Invece si può realizzare accettando la totale reciproca libertà, raccontandosi tutto, dicendosi solo la verità, chiedendo al nostro amato ciò che desideriamo, rivelandogli le nostre emozioni e partecipando delle sue fino a creare una vibrazione continua, in cui rinasce continuamente il desiderio e il suo stupefacente appagamento.

Francesco Alberoni

Inizio con questo articolo di Alberoni per appuntare di corsa e da Roma – dove mi trovo per la giuria di Chef emergente d’Italia, che si volgerà questo pomeriggio dalle 15 alle 18 all’Open Colonna del palazzo delle esposizioni di via Nazionale (vi aspetto, se potete) – un paio di cosette sul senso femminile dell’enogastronomia.

Alberoni qui sopra spiega la differenza dell’erotismo maschile e femminile e sottolinea quanto i luoghi comuni possano essere dannosi. Luoghi comuni che continuo a sentire anche in campo enogastronomico. Sinceramente non mi è mai capitato – nè ho mai sentito donne farlo – di parlare di piatti o ricette da uomini e di vini o cocktail da uomini… Noi donne pensiamo che ci siano film da uomini (es. i film demenziali o i cinepanettone), macchine da uomini (una mercedes classe E è una macchina da uomo, una SLK è bisex, una Ypsilon effettivamente è più da donna, per via della sua estetica), hi-tech da uomini (noi donne non vorremmo mai riempirci la casa di televisioni al plasma in 3D da 50 o più pollici, vuoi uomini arrivate a trovare la scusa di cambiare la televisione anche a vostra nonna che non ci vede più, solo per poter sfruttare l’ultima imperdibile offerta di Mediaworld), ma non pensiamo che ci siano cibi e vini da uomini. Mentre gli uomini pensano che ci siano cibi e vini da donne… o forse si sentono più sicuri a pensarlo. Così ieri, mentre ero impegnata nella verticale di supplì organizzata dal vulcanico Marco Luigi Brotti Rizzo, mi sono imbattuta nell’ennesimo racconto di uno chef che confermava la credenza maschile comune che a noi donne piaccia il tortino al cuor di cioccolato… Ma perché?? Poi certo, provate ad andare in giro e a proporre eventi in rosa: vedrete cosa vi proporranno come abbinamento perfetto… Ma un rosè ovviamente…

E poi senti ordinare i caffè da uomo… E poi ti senti dire che “Va bene che bevete il vino voi donne, ma la carta dei vini ce la lasciate guardare a noi uomini?!” … E ora vado all’Open Colonna a vedere se trovo altre perle “da uomini” da raccontarvi.

A dopo

 

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