Un nuovo marchio comune per tutti i vini fermi delle tre Tenute di proprietà – Margon in Trentino, Podernovo in Toscana e Castelbuono in Umbria – e un nuovo grande sogno da realizzare: «Far diventare la nostra etichetta Villa Margon, 100% Chardonnay trentino, uno dei vini bianchi più importanti d’Italia. Crediamo molto nella vocazione del Trentino per i vini bianchi, già altri produttori fanno prodotti d’eccellenza, ancora non sufficientemente apprezzati». A parlare è amministratore delegato del Gruppo Lunelli che ieri ha presentato a Roma il progetto Tenute Lunelli.
IL MARCHIO “GENERAZIONALE” E SOSTENIBILE
«Tenute Lunelli – spiega l’ad – suggella un progetto generazionale, che ha avuto bisogno di 27 vendemmie in Trentino, 13 in Toscana e 12 in Umbria. Ci siamo presi il nostro tempo e siamo convinti che molto altro ce ne voglia per i progetti futuri. Siamo convinti che fare vino di qualità sia come correre una maratona, non come fare uno scatto». Dopo un lungo percorso di cura e sperimentazione, avviato negli anni Ottanta in Trentino e nei primi anni Duemila in Toscana e Umbria, la famiglia Lunelli ha deciso di mettere il proprio nome sulle etichette delle tre Tenute – Margon, Podernovo e Castelbuono – sottolineando così i valori e la cifra stilistica che ne accomunano le creazioni: sostenibilità, eleganza e longevità.
«Abbiamo un profondo rispetto per il territorio e questo si traduce nel voler esaltare le caratteristiche di ognuno, il che significa per il Trentino il suo carattere di agricoltura di montagna, per la Toscana eleganza delle sue colline, per l’Umbria la potenza del Sagrantino. Una valorizzazione che passa anche verso la tutela ambientale e la sostenibilità: tutte e tre le tenute sono ormai a coltivazione biologica: Podernovo è certificato dal 2012, Castelbuono dal 2014 e margon il percorso è iniziato già da tempo e si concluderà con la certificazione della vendemmia 2017», spiega Matteo Lunelli.
VINI NUOVI E IL SOGNO VILLA MARGON
Tenute Lunelli contea su una rosa di etichette per un totale di 300.000 bottiglie, ma l’obiettivo è quello di arrivare a quota 500.000. L’uva dei vini racchiusi sotto il cappello del nuovo brand viene esclusivamente dai 70 ettari vitati di proprietà e per raggiungere l’obiettivo del mezzo milione di pezzi serviranno altri 30 ettari. Non si sa ancora dove i Lunelli hanno in mente di fare shopping di vigneti, se punteranno più su Trentino, Umbria o Toscana, ma una cosa è certa: «Il Sagrantino sarà il nostro biglietto da visita per gli Usa, le etichette toscane vanno forti in Germania e in Trentino ho un sogno che si chiama Villa Margon, la nostra etichetta di Chardonnay, che vorrei diventasse uno dei grandi vini bianchi d’Italia», confida Lunelli. L’obiettivo non è quello di aumentare la produzione, a quota 50.000 bottiglie, ma di far riconoscere al marcato «il blasone che merita e che meriterebbero altri vini bianchi trentini di altri produttori. Dobbiamo lavorare tutti assieme in tal senso perché il Trentino non è solo terra di grandi bollicine, ma anche di eccellenti bianchi». Il lancio di Tenute Lunelli, svoltosi all’esclusivo Circolo Canottieri Aniene di Roma con cui il gruppo trentino ha stretto una partnership, è stato anche l’occasione per presentare tre nuove etichette (9 in totale) del marchio: «Per il Trentino c’è Pietra Grande, blend di Chardonnay e altri vitigni aromatici, in Umbria abbiamo Lampante, un nuovo Montefalco rosso Riserva, e un passito di Sagrantino (che è nato come vino dolce), unico vino da dessert dei Lunelli. In Toscana, restano invariate le due storiche etichette di Podernovo».
OBIETTIVO
«Tenute Lunelli vuole continuare a essere una produzione di nicchia, ma riunire tutte le etichette sotto lo stesso nome ci dà un’unitarietà utile per affrontare i mercati esteri. Questo progetto – afferma Matteo Lunelli – è coerente con il nostro obiettivo di costituzione di un Gruppo dell’eccellenza del bere italiano. Vogliamo affiancare al Ferrari Trentodoc realtà che ne condividano i valori e che ci permettano di raccontare la varietà di territori che è la grande ricchezza del vino italiano. Rispetto per il territorio e attenzione alla sostenibilità sono oggi valori comuni a tutti i nostri marchi». Il Gruppo Lunelli comprende, oltre alle Tenute e a Ferrari, una distilleria, Segnana, un’acqua minerale, Surgiva, e uno storico marchio del Prosecco Superiore quale Bisol, l’ultimo acquisto del Gruppo.
(dal mio articolo apparso sul Corriere del Trentino del 4 settembre 2014)