Lo amavano già i Sumeri nel 1600 a.C., lo gustavano in varianti di ricette gli ateniesi e i romani (Plinio il vecchio lo definì “callo della terra” e Giovenale affermava che “era preferibile che mancasse il grano piuttosto che i tartufi”). Poco amato nel medioevo, il Rinascimento ne rilanciò il gusto assumendo il primo posto tra le pietanze più raffinate. Il tartufo nero pregiato apparve sulle mense dei signori francesi tra il XIV ed il XV secolo, mentre in Italia in quel periodo si stava affermando il tartufo bianco. Nel ‘700, il tartufo Piemontese era considerato presso tutte le Corti europee una prelibatezza e tra la fine del XVII ed inizio del XVIII sec., i sovrani Italiani Vittorio Amedeo II e Carlo Emanuele III si dilettavano nell’organizzare vere e proprie battute di raccolta. E così, secolo dopo secolo, il Tuber magnatum Pico, gioiello nascosto nella terra delle colline di Langhe Roero e Monferrato, patrimonio dell’umanità Unesco, arriva oggi ancora sulle nostre tavole, e diviene simbolo di una dimensione che racchiude ristorazione, ospitalità e autentico modo di vivere italiano. E monferrino. Se Langhe, Monferrato e Roero sono ormai il distretto gastronomico più importante d’Italia, ecco che ottobre e novembre vedono anche il Monferrato fiorire di appuntamenti imperdibili per eno-gastro-nauti e occasione di scoprire i colori suggestivi dell’ autunno di queste colline.
Nella provincia di Alessandria sono ben undici gli appuntamenti (fiere, mostre mercato, sagre) di cui tre nazionali e cinque regionali, che divengono un luogo di raccolta dell’antico e suggestivo lavoro di cerca dei “trifulau” , che con i loro fedeli e inseparabili cani “fiutano” i luoghi e le zolle giuste, per rendere i mesi di ottobre e novembre un tripudio di sensazioni olfattive e gustative. Si dipanano dalla selvaggia Valcerrina (Murisengo, Odalengo Piccolo), alla Valle Ghenza dove tartufo fa rima con tufo ( Cella Monte e i suoi infernot), all’acquese e ovadese (Ovada e Pareto), ai colli tortonesi col loro vino Timorasso (San Sebastiano Curone, Sardigliano ) , sino ad Alessandria (e Bergamasco), capoluogo di provincia. Eccoli nel dettaglio
OTTOBRE
- Odalengo Piccolo: fiera regionale Tufo E Tartufo (Valcerrina 12-13 ottobre)
- Bergamasco: mostra mercato regionale del tartufo 13 ottobre (21 esima ediz)
- Pareto: 20 ottobre mostra fiera dei frutti autunnali tartufi e funghi (20 ottobre)
- Trisobbio Fiera Nazionale del Tartufo (27 ottobre ),
- Sardigliano Sagra del tartufo (27 ottobre)
NOVEMBRE:
- Cella Monte Sagra regionale del tartufo bianco della valle ghenza (2-3- novembre , 28 ma ediz)
- Murisengo fiera Nazionale del Tartufo, Trifola d’ or (Valcerrina 10 e 17 novembre)
- San Sebastiano Curone Fiera Nazionale del Tartufo Bianco e Nero ( Colli tortonesi 17 e 24 novembre)
- Alessandria fiera di San Baudolino, Mostra regionale del tartufo (10 novembre 34 ma ediz)
- Ovada 17 novembre Ovada Vino e Tartufi mostra mercato
- Acqui Terme 23/24 novembre 15^ Mostra regionale del tartufo
Ma se le fiere del tartufo del Monferrato si legano a weekend definiti, i mesi di ottobre e novembre vedono l’esaltazione del tartufo in tutto il territorio con “LE TAVOLE DEL TARTUFO”, un calendario settimanale in cui i ristoratori aderenti al Marchio Q della Camera di Commercio della provincia di Alessandria, si avvicendano su un calendario condiviso, per offrire menù con il tartufo a protagonista assoluto , nelle ricette più varie a partire dai superclassici “tajarin cun la trifula” e le uova al tartufo. Sono circa trenta tra Alessandria, il Monferrato e il resto del territorio della provincia. (elenco su www.asperia.it)
Infine, potrete anche diventare “trifulauper” un giorno, anzi… per una notte, al chiaro di luna? Nei mesi di ottobre e novembre il consorzio Sistema Monferrato organizza, su prenotazione, autentica una autentica “cerca”, insieme ai trifulau,passeggiando con lentezza nei boschi e nelle radure, nell’ambito di weekend taylormade, che divengono un inno al savoir vivre, tra paesaggio, sapori, accoglienza di charme e emozione dell’esperienza unica.
QUALCHE CURIOSITà SUL TARTUFO
Il Conte Camillo Benso di Cavour,durante la sua attività politica, utilizzò il tartufo quale mezzo diplomatico, il compositore Gioacchino Rossinilo definì “Il Mozart dei funghi”, mentre Lord Byron lo teneva sulla scrivania perché il profumo lo aiutasse a destare la sua creatività e Alexandre Dumas lo definì il Sancta Santorum della tavola.
I migliori esemplari raccolti furono regalati negli anni a Rita Haywor nel 1949, al Presidente degli Stati Uniti Harry Truman nel 1951; Winston Churchill nel 1953; Joe Di Maggio e Marylin Monroe nel 1954; l’Imperatore d’Etiopia Hailè Selassiè nel 1955; il Presidente degli Usa Eisenhover e Nikita Krusciov nel 1959; Papa Paolo VI nel 1965 e poi a Papa Giovanni Paolo II, Ronald Regan, Gianni Agnelli, Gorbaciov, Luciano Pavarotti..