Ruinart Rosé, lo champagne più audace gioca con la pizza gourmet

Ruinart Rosé e pizza gourmet.

A partire da marzo gli amanti di questa abbinata potranno degustare questo nuovo programma di food pairing nei locali del Ruinart Network, circuito preferenziale di ristoranti e locali che proporranno pizze gourmet per alcuni e finger food gourmet per altri, in perfetto abbinamento alla versione Rosé della più antica Maison de Champagne. L’elenco dei locali lo trovate qui.

L’evento di lancio di questa nuova proposta firmata Ruinart si è svolto ieri al Gattopardo, storico locale della movida milanese, dove la Maison ha scelto di invitare i suoi ospiti – la stampa top enogatronomica e lifestyle – a vivere un viaggio gustativo e sensoriale nell’affascinante mondo dell’esotico e dell’audacia.

Dare to be different è stato il tema della serata e ha chiesto a tre famosi pizzaioli d’Italia di creare due pizze a testa abbinandole a Ruinart Rosé seguendo due temi: il primo, Dare to be exotic, quindi inventando una proposta di pizza gourmet esotica, e la seconda sul tema Dare t be yourself, per esprimere nella seconda creazione l’audacia di essere se stessi.

I tre pizzaioli scelti per questa intrigante competizione sono stati Renato Bosco, Simone Lombardi e Ciro Oliva. L’impasto di Bosco a mio avviso è stato da podio: la sua Aria di Pane, proposta ieri sera, del resto è il piatto simbolo (assieme alla Scarpetta di Franco Pepe) dell’edizione 2018 del congresso Identità Golose. Hanno convinto meno i suoi condimenti esotici e audaci. Divino il ragù di Oliva nella sua pizza audace O’RRau, che però secondo i più andava a coprire un po’ troppo il sapore dell’impasto. Ventricina, coriandolo, cipollotto, ananas al forno e fior di latte è stata invece la proposta esostica di Lombardi capace di mettere tutti d’accordo e premiata come migliore della serata, condotta dal giornalista sportivo Pierluigi Pardo. Del resto, il salume tipico di Abruzzo e Molise ha un sapore talmente intrigante da conquistare con facilità e anche l’abbinamento con le note di frutti rossi di Ruinart Rosé è risultato perfetto, come ha confermato anhe Caroline Fiot, giovane wine maker della Maison Ruinart.

Photo credits Claudia Calegari (quelle brutte sono le mie invece 😉 )

                        


COME è FATTO RUINART ROSE’

Assemblaggio elaborato su una base di Chardonnay e di Pinot Noir con la maggior parte dei vitigni classificati tra i Premier Cru, con una quota dal 20 al 25% di vini di riserva delle due annate precedenti.
45% di Chardonnay della Côte des Blancs e della Montagne de Reims.
55% di Pinot Noir della Montagne de Reims e della vallée de la Marne, di cui il 18-19% vinificato in rosso.
Vinificazione:
• Vendemmia manuale
• Fermentazione alcolica in tini di acciaio inox termoregolati • Per il vino rosso, macerazione breve ed estrazione leggera • Fermentazione malolattica
• Dosaggio: 9 g/l
NOTE DI DEGUSTAZIONE
Il colore è di un rosa granato delicato dai riflessi leggermente aranciati. L’effervescenza è vivace e leggera, con un perlage persistente.
Al naso si presenta fresco e delicato con profumi di frutti esotici (guava, litchi) e di piccoli frutti rossi (lampone, ciliegia, fragolina di bosco). Le note di rosa e di melagrano completano il suo profilo aromatico complesso e intenso.
All’esame gustativo l’attacco è deciso con una dolce effervescenza. Gli aromi di frutti rossi appena colti si esprimono pienamente. In questo equilibrio si coniugano una rotondità golosa e una piacevole freschezza, che si esprime con un tocco elegante e vivace di menta e di pompelmo rosa.

 

E se siete degli amanti di Ruinart Rosé allora non potete non aver letto il mio ultimo romanzo

Tutta colpa di un Ruinart Rosé 🙂

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