Rosoli is the new gin. Ne sono fermamente convinta. Un prodotto piacevolissimo a bere liscio, ma che ha infinite potenzialità se miscelato.
Prodotto squisitamente made in Italy (è il Belpaese che ne ha dato i natali), derivato dai petali di rosa e utilizzato come base per la preparazione di altri liquori, il rosolio è diffuso soprattutto in Piemonte, Campania e Sicilia, dove si produce fin dal 1500. La presenza storica del rosolio in Sicilia è confermata da numerosi racconti, che narrano di persone salvate da morte certa a causa di colera, proprio da questo cordiale, inventato dalle monache nei secoli scorsi. Una bevanda spiritosa dalle proprietà digestive ed augurali, per un roseo futuro.
Oltre che ai petali di rosa, il nome di questo liquore (detto anche “il liquore del passato”) potrebbe trarre origine dal latino “ros solis”, che significa “rugiada del sole”. Come altri infusi del genere, tonici ed ideali per rivestire il ruolo di ammazzacaffè al termine di un pasto, anche il rosolio nasce nei conventi, con le suore che ponevano a macerare in alcol i petali di rosa così da ottenere uno spirito dall’aroma prezioso, raffinato e delicato, da offrire agli ospiti più importanti che andavano a far visita. Successivamente il rosolio è diventato il liquore delle signore per eccellenza, grazie al suo grado alcolico moderato (tra 25 e 35 %), trovando posto nelle feste di famiglia come battesimi e soprattutto matrimoni, tanto da essere offerto agli sposini, come augurio per un futuro felice insieme, oltre che prospero e duraturo.
Giulia de Kreutzenberg, nobildonna, possidente di vigneti in Piana Rotaliana (nel cuore del Trentino- Alto Adige) e sposa di Edoardo Bertagnolli – erede di una famiglia di farmacisti – soleva raccontare che, nel corso di un viaggio in Sicilia, si era innamorata a tal punto di questa infusione, da farsi svelare la ricetta da una giovane suora, incontrata durante il soggiorno. Da qui l’idea di Distilleria Bertagnolli di rispolverarne la ricetta per creare il Rosolio 1870 che, ancora oggi, propone lo stesso soave sapore della ricetta originale e l’autentico spirito di chi lo creò per la prima volta.
«Il rosolio – spiega l’AD di Distilleria Bertagnolli, Riccardo Ravasio – con il suo cuore antico, ha comunque un gusto molto attuale. Mi ha riportato alla mente un’epoca di buone maniere, di ospitalità discreta e allo stesso tempo elegante. Un “bel tempo andato”, insomma, che, in epoca di social network e di vita digitale spesa alla velocità della luce, assume una dimensione di ancoraggio a un passato che non è tutto da dimenticare: al contrario, con le sue ritualità gentili e rispettose, ci offre uno spaccato di una quotidianità meno frenetica, più intimistica e dolce. Penso sia soprattutto per questo che, tra tutte le nuove proposte dell’azienda, il rosolio occupi un posto speciale, un “posto del cuore” nella nostra produzione».
In passato amato dalle donne per il suo moderato grado alcolico e di buon auspicio per gli sposi novelli, oggi questo antico elisir digestivo viene riproposto da Distilleria Bertagnolli con il suo Rosolio 1870 che nasce dalla sapiente infusione dei petali di rose, profumati e ricchi di oli essenziali in finissimo alcool. Il risultato è una bevanda spiritosa dal profumo delicato, vellutato, floreale ed estremamente piacevole al palato, da servire preferibilmente dai 12° ai 16°C.
2cl lime
1 cl Bitter Campari
ME1 cl Bikens premium pink
4 cl Rosolio 1870
Orange twist
Tecnica di preparazione:
Shake and strain
Bicchiere:
Coppetta da cocktail