Roma| Sea Side

Locali che si reinventano, aprono, poi chiudono, poi riaprono. Non c’è mai stato tanto fermento enogastronomico come oggi, se ne parla sempre, le manifestazioni si susseguono senza soluzione di continuità e locali mono e pluriformat aprono e chiudono con lo stesso ritmo.

Questa volta però le premesse sono importanti, il cuoco è giovane e motivato e la proprietà ha anche altre esperienze di successo, vedi ai Parioli Metamorfosi del bravo Roy Caceres.

Qui siamo in pieno centro storico (forse stoico per alcuni…), giusto a due passi da Piazza Navona e la proposta senza se e senza ma è una nuova dimensione della cucina a base di pesce. Nuova dimensione? Si, proprio così, perché proposta in maniera mai scontata e a prezzi intelligenti proprio accanto al Senato della Repubblica.

Sea Side, la nuova sfida di Dario Tornatore, chef noto per l’esperienza all’enoteca regionale Palatium, si presenta così al grande pubblico romano, ai numerosi turisti che inconsapevolmente troveranno un indirizzo di qualità tra tanti menu turistici.

Un accenno soft al pluriformat si sostanzia qui in ristorante e ape chic, altrimenti detto Instant Food Experience: in pratica, Dario personalmente proporrà un aperitivo preparato “a vista” con i crudi e anche qualche cosa di cucinato “al volo”. Sembrerebbe una formula leggera, poco impegnativa, ma in realtà potrebbe essere la vera formula di successo di questo locale: scegliete quindi il bicchiere o la bottiglia che vi piace di più, ampia la scelta, e poi fate fare a Dario. Vi proporrà in una sequenza mai sincopata ma dal ritmo giusto alcune tartare come spigola lime e zenzero, la ricciola “semplicemente olio e sale” e l’immancabile tonno e capperi. Tutta materia prima di qualità che meno la tocchi e meglio è. Una rivisitazione in cubetto della seppia e piselli sarà l’avvio dei “caldi” dove ci sarebbe piaciuta di più una maggiore incisività della polvere di piselli. Grande scena invece per lo gnocco, singolo, di ricotta con bottarga presentato in bolla da aprire, consistenza ed equilibrio dei sapori assolutamente azzeccati. E veniamo al piatto della cena, le ostriche in carrozza, piatto assai originale, di grande sostanza ed incisività e per finire evocativo come pochi sulle papille gustative di chi è cresciuto a Roma.

Per gli insaziabili, si può anche cenare; due interessanti menu degustazione a 50 e 60 euro e una carta con gli antipasti a 16 euro, i primi a 18, i secondi a 26 e i dessert a 10 sono un’ottima premessa per un’esperienza decisamente interessante.

Marco Brotto Rizzo

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