L’annata 2008 inizia con una primavera piuttosto fredda e piovosa, con numerose gelate, seguita da un’estate più asciutta ma che rimane fresca e ventilata e senza particolari problemi climatici. Questa situazione estiva disturba un pò la fioritura, l’oidio si sviluppa in modo leggero mentre la peronospora e la muffa grigia, grazie al vento, sono praticamente assenti. Il mese di settembre rimane fresco, ventoso e piuttosto secco, ma non molto soleggiato. Come nel 2002, è stata osservata una relativa mancanza di giornate calde durante tutto il periodo vegetativo, il che non ha impedito alle uve di maturare perfettamente, in particolare grazie alle rese moderate ottenute da un’attenta gestione della vigna. I mosti sono ricchi di zuccheri e hanno un’ottima acidità, lasciando presagire vini di grande qualità.
Le degustazioni della primavera successiva confermano le nostre aspettative, al punto di pensare, in Jacquesson, di essere di fronte ai migliori vini mai prodotti dalla nostra generazione. Potenza, complessità, materia, mineralità, sono la giusta ricompensa tra la congiunzione di un’annata eccezionale e gli sforzi di anni passati a perfezionare le nostre tecniche viticole e di vinificazione.
I vini vengono affinati in botti di rovere, sui lieviti, con “batonnage” e sono poi assemblati per produrre la Cuvée n° 736. Se la vendemmia 2008 è la spina dorsale della Cuvée, i vini di riserva, in particolare delle annate 2007 e 2006 ai quali si aggiunge una parte dell’assemblaggio della Cuvée n° 735 conservata a tal fine, costituiscono il 34% dell’assemblaggio. Avize e Oiry nella Côte des Blancs, Ay, Dizy e Hautvillers nella Grande Vallée de la Marne, la Cuvée proviene dai vigneti dei Grands e Premiers Crus di proprietà della Maison, ed è composta dal 53% di Chardonnay, 29% di Pinot Noir e 18% di Pinot Meunier. L’imbottigliamento, eseguito senza alcuna filtrazione, ha prodotto 252.992 bottiglie, 9.432 magnums e 346 jeroboams.