Quando un luogo ti manca significa che ha lasciato il segno. L’ultima volta che mi è capitato è stato con Cocciuto, pizzeria con cucina in cui finalmente le inflazionate parole “eccellenza delle materie prime, qualità italiana e i suoi sapori autentici” si trovano davvero nel piatto e fanno la differenza. Anzi, fanno venire nostalgia.
Di Cocciuto, a Milano, per ora ce ne sono due (in Via Bergognone 24, nel cuore di Zona Tortona, e in Corso Lodi, angolo Via Gian Carlo Passeroni 2) ma la voglia è quella di crescere e non solo in terra meneghina. Il nome, Cocciuto, sintetizza la filosofia dei due locali di Paolo Piacentini e Michela Reginato (ultima foto a corredo di questo articolo), a sottolineare l’ostinazione di portare avanti la loro idea di cucina.
Cocciuto è chi è ostinato nel migliorare, nel voler scoprire o conoscere cose nuove, nel perseguire i propri valori, nel portare avanti i propri ideali.
Cocciuto è chi sceglie sempre di rimanere fedele a se stesso.
Cocciuto è chi intende la cucina in un unico modo: l’eccellenza delle materie prime, il rispetto dei giusti tempi di preparazione, la passione e la semplicità dell’autentica tradizione italiana.
La pizza, nel rispetto della più antica tradizione partenopea, è la protagonista dell’offerta gastronomica, leggera, digeribile, in cui tutto è studiato accuratamente, dalla selezione delle farine a quella degli ingredienti. L’impasto diretto è il segreto, un blend di farine alle quali è stato aggiunto il germe di grano vivo, doppia lievitazione che dura almeno 30 ore per garantire sofficità, fragranza, esaltazione del gusto e dei sapori degli ingredienti, in generale maggiore leggerezza. E poi ci sono gli altri ingredienti, come il pomodoro Gustarosso, il Caciocavallo podolico e i carciofi bianchi di Pertosa, la mozzarella fior di latte a km 0, le alici di Cetara e il Parmigiano Reggiano di montagna 36 mesi Malandrone, le olive infornate di Ferrandina Presidio Slow Food, snocciolate tutti i giorni a mano, i capperi di Salina.
Ed è così che qui ho assaggiato la Margherita più equilibrata e saporita di tutta la mia vita.
E la cucina? Altrettanto intrigante. Il menu presenta diverse possibilità di scelta, spaziando dai classici della cucina italiana, come il risotto alla milanese, la cotoletta di vitello o lo scialatiello a piatti con una contaminazione internazionale come l’hot dog di polpo con stracciatella di bufala D.O.P, zucchine croccanti e guacamole, la Cocciuto Bowl con riso basmati e venere, salmone affumicato, code di gambero, taccole, cavolo viola, songino, semi di sesamo e maionese allo zenzero o il toast aperto con salmone, avocado, uovo, cetrioli e cremoso alla barbabietola. E ancora, piatti sfiziosi come le polpette al pomodoro e il Gran Tagliere di pregiati salumi oppure la delicata tartare di ricciola e gamberi rossi con lime, mango e maionese allo zenzero (di cui ho fatto il bis) e il trancio di baccalà gratinato con purea di zucchine e carciofi croccanti (molto buono). Un viaggio gastronomico che termina con i dessert tradizionali della pasticceria napoletana, come la pastiera, il babà e la delizia al limone, ma anche con “invenzioni” come la Favolosa di bufala D.o.p., servita con chutney di amarene o la Mousse di ricotta di pecora, con cialde di cannolo siciliano e cioccolato.
Tornando alle pizze, ci sono anche altre proposte decisamente interessanti: la Nerano, con vellutata di zucchine, mozzarella fior di latte KM0, caciocavallo podolico, chips di zucchine, olio EVO e basilico fresco; la Capricciosa Cocciuta, con mozzarella fior di latte km0, spalla cotta Alta Qualità di San Secondo, olive caiazzane presidio Slow Food, carciofi bianchi di Pertosa presidio Slow Food, funghi champignon di Borgotaro I.G.P., olio EVO e basilico fresco; la Bufala Cocciuta, con vellutata di pomodoro, presidio Slow Food Gustarosso, pomodoro lampadina, mozzarella di bufala KM0, olio EVO e basilico fresco; la New Gialla e la NewTeo, la prima che esalta il pomodorino del Piennolo giallo accanto alla mozzarella di bufala e la seconda che incanta con la golosità della salsiccia di maiale nero dei Nebrodi, unita alle chips di patate viola e al caciocavallo moscione.
Basterà un morso per conquistarvi, provare per credere. Ma attenzione, poi la nostalgia è “cocciuta”, la voglia di tornare è assicurata.
www.cocciuto.com
Cocciuto
Via Bergognone 24, Milano
tel. +39 02 36528327
Corso Lodi, angolo Via Gian Carlo Passeroni 2, Milano
tel. +39 02 36521500
aperti tutti i giorni a pranzo e a cena