Ho sempre sognato di fare la giornalista e di scrivere libri. E ho sempre ritenuto questo mestiere qualcosa di estremamente importante, che necessita di enorme etica e di ancor più grande rispetto nei confronti delle notizie e dei loro protagonisti. La stampa ha ancora oggi, nonostante un tutto che ora non è il caso di trattare, un grande potere. Ed io invece ho sempre voluto fare la giornalista non per il potere, ma per la voglia di dare il mio piccolo contributo alla società. Conscia della delicatezza e dell’influenza del giornalismo, devo rilevare che però ci sono dei momenti in cui ti rendi più conto del valore di ciò che fai. Durante il Vinitaly 2010 ho scritto per il Corriere del Trentino una serie di articoli sulla possibilità di fare dello spumante trentino TrentoDoc una Docg. Ne è scoppiato un piccolo caso. Negli stessi giorni, una dichiarazione di Cantina La Vis sulla possibile «condivisione di Casa Girelli con altre cantine locali» (cito testualmente l’intervistato) ha poi generato la reazione (come una goccia che fa traboccare il vaso) dei 65 dipendenti dell’azienda rilevata qualche anno fa dal colosso lavisiano dal fondatore Stefano Girelli, che hanno indetto un’assemblea sindacale per chiedere spiegazioni ai vertici. Che per ora non sono state date. L’ultima scintilla innescata dai miei recenti articoli economico-enologici è il commento – che condivido – del sempre attento giornalista Franco Ziliani sul sito ufficiale dell’Ais, che potete leggere qui.
Non amo le critiche fini a se stesse, nè i titoli urlati e pensati unicamente per fare scalpore. Il mio desiderio è quello di fare qualcosa di costruttivo, per far riflettere e, magari, far crescere. Ed avere un futuro migliore. Spero di riuscire in questo.
Nobile Geisha
in giappone, quando il masrito innamorato porta al ristorante l’amatissima consorte, prenota per tre: porta pure la gheisa. perchè concilia piacere con amnore. lo sapevi?
No, non lo sapevo, è per quello che tu sei il mio guru ;))