Monte Zovo: storia e tasting dei tre vini di punta Calinverno, Amarone e Lugana

Monte Zovo prende il suo nome dalla località dove è situata la cantina, località Zovo, a Caprino Veronese (VR). Qui si trovano la sede principale dell’azienda, di proprietà della famiglia Cottini fin dal 1965. Dagli iniziali 20 ettari, acquistati da Raffaello Cottini nel 1965, la proprietà si è ampliata grazie al figlio Diego Cottini, fino ad arrivare agli attuali 140 ettari. Oggi Diego guida l’azienda con la moglie Annalberta e i figli Michele e Mattia. «Io e mio fratello siamo la quarta generazione di viticoltori – racconta Mattia – anche se Montezovo nasce alla fine degli anni 90 dalla separazione di mio padre da suo fratello. In totale possediamo in 140 ettari di vigneti divisi in 3 tenute che coprono le 3 denominazioni principali nell’area di Verona: tenuta di Tregnago 55 ettari in quella che viene definita Valpolicella orientale, con vigneti dislocati a una quota tra i 450 e i 600 metri di altitudine (mio padre ha sempre cercato vigneti a quote piu elevate); la tenuta di Caprino Veronese, 60 ettari , con un blocco che circonda la cantina e un blocco in località spiazzi sul Monte Baldo, a 850 metri di altitudine, dove abbiamo impiantato Sauvignon, Pinot Nero e Mueller Thurgau; la tenuta in Lugana, 30 ettari, acquisiti 6-7 anni fa, divisi in piu blocchi divisi».

La sostenibilità fa parte da sempre della filosofia dii questa famiglia, tanto da costruire una delle cantine ancora oggi più ecologiche d’Italia, ma non solo: «Da sempre siamo orientati alla sostenibilità – prosegue Mattia Cottini -. I vigneti di Caprino sono completamente convertiti a biologico, mentre per le altre due tenute utilizziamo lo standard Biodiverity Friend, a tutela della biodiversità. L’impegno della riduzione dell’utilizzo di prodotti chimici è per noi molto forte, con la collaborazione della Fondazione Mach abbiamo impiantato 10 ettari di vitigni  resistenti: una parte sarà destinata alla produzione, mentre una parte è costituita da 3mila specie diverse, una banca genetica che ci servirà per vedere l’evoluzione negli anni di ogni singolo vitigno».

In totale Monte Zovo produce 1 milione di bottiglie destinate per il 30% al mercato Italia e per il 70% all’estero, esclusivamente per il canale Horeca.

I tre vini di punta delle 3 tenute e della produzione di Monte Zovo, oggi supervisionata da Riccardo Cotarella, sono il Calinverno, l’Amarone e il Lugana Le Civaie, tre vini decisamente interessanti, dall’ottimo rapporto qualità prezzo. Ve li racconto.

Le Civaie  Lugana Doc 2020

Deriva per il 70% da un vigneto di San Martino della Battaglia, con le vigne piu vecchie e su terreno morenico, mentre il restante 30% delle uve deriva da vigneti piu di pianura a Desenzano, caratterizzati dalle famose argille bianche. 100% Turbiana, deve la sua personalità anche ai 6 mesi sui lieviti in acciaio: il risultato è un vino che in bocca presenta una bella acidità, fruttato ma non esagerato, con note di frutti tropicali e di bergamotto, tocchi di pepe bianco, note minerali accompagnate dalla vaniglia. Il gusto è pieno, di grande spessore ed equilibrio. Ne vengono prodotte 30mila bottiglie.

Costa 12 euro

Calinverno Rosso Veronese Igt 2016

E’ a tutti gli effetti un Amarone non Amarone, il mio vino del cuore tra quelli di Montezovo, perché quello con il carattere più originale e un rapporto qualità prezzo eccezionale. Nasce da un’intuizione di Diego Cottini che ha voluto valorizzare, sull’esperienza della Valpolicella, le uve della tenuta di Caprino Veronese (dislocate nell’anfiteatro morenico di Rivoli, creato dal ghiacciaio che ha creato il Lago di Garda e teatro della battaglia napoleonica): composto da Corvina, Corvinone, Rondinella e basse percentuali di Cabernet Sauvignon e Croatina, le uve vengono raccolte a inizio novembre, svolgendo quindi un’iper maturazione in pianta, resa possibile dalla naturale ventilazione della zona. Il nome calinverno deriva dal termine dialettale che idendifica la brina invernale, che si manifesta proprio nel periodo in cui vengono raccolte queste uve. A seconda delle stagioni le uve possono svolgere anche un piccolo appassimento in fruttaia, fino a perdere il 30% del loro peso. Calinverno passa 24 mesi in barrique e affina 6 mesi in bottiglia. Al naso e in bocca è intenso e seducente, con note erbacee di fieno e fiori essiccati che si intrecciano a sentori fruttati di lampone, mora e ciliegia sotto spirito. Al palato spiccano poi vaghi aromi di cioccolato e un finale di liquirizia. Ne vengono prodotte 40mila bottiglie.

Amarone della Valpolicella  Docg 2016

Mattia Cottini lo definisce “il campione di famiglia, quello che racconta la storia e le origini di Montezovo”. La sua particolarità è quella di essere prodotto in alta quota, su terreni marnosi. Composto da Corvina e Corvinone al 90% e Rondinella al 10%, deve la sua grande eleganza e raffinatezza all’ultima fase di affinamento, in cui vengono utilizzati tini tronco conici nei quali il vino, assemblato, sta per 6 mesi: questo aiuta a rifinire il blend finale, conferendogli equilibrio e potenza. Dopodiche va in bottiglia dove permane per almeno 6 mesi. Freschissimo ma anche avvolgente, al naso presenta aromi di frutta matura e ciliegie sotto spirito accompagnati da note di cannella, liquirizia e un pizzico di caffè tostato. In bocca si ritrovano tutti questi sapori in un vino caldo, potente,  con tannini raffinati e rotondi. Ne vengono prodotte 40mila bottiglie

Costa 35 euro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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