Ti accoglie quell’incancellabile mix di brezza terraquea e lagunare arricchito dalla pungenza inconfondibile e penetrante delle esalazioni di Gauloise senza filtro. Una valanga di Gauloise senza filtro. Una luce fioca, a tratti postromantica, quasi pastello, armonizza un’immersione visiva ed esperienziale in un habitat, naturalistico, paesaggistico e antropico, unico nel suo genere. Siamo a Sant’Erasmo, per l’esattezza all’interno di quell’universo chiamato laguna veneziana. Qui, in un lembo di terra plasmatasi attorno a un miscuglio di argilla, calcare e roccia dolomitica, a pochi centimetri sopra la distesa che dal blu laguna varia verso le tonalità del verde, prende vita un simbolo indiscusso, e unico, della vitivinicoltura resistente e potremmo definirla eroica di questo territorio: Orto di Venezia.
Qui, Michel Thoulouze, padre contemporaneo di questo prezioso alfiere della viticoltura autoctona lagunare, tra un sigaretta e l’altra, dispende saggezza su cosa significhi veramente ricercare l’essenza di un terroir da mettere in calice. Una sfida continua, determinata e determinante, per non disperdere la variegata sfaccettatura della differenza. Rispettosa e da rispettare senza scendere a compromessi, ma esaltandone le peculiarità e le caratteristiche uniche di questo tesoro.
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