Lo strano caso di Soleone, il vino antispreco fatto con uva da diratamento

Se dietro a questo progetto non ci fosse uno dei più noti wine maker italiani, Roberto Cipresso, probabilmente avrei archiviato la cosa abbastanza velocemente, ma se uno come lui decide di andare fuori dagli schemi, pur con risultati discutibili, mi fermo e approfondisco.

E’ quello che mi è successo quando ho ricevuto e assaggiato una bottiglia di spumante chiamata Soleone. La raffreddo, la stappo, la assaggio e resto perplessa. Vado a leggere il materiale che mi è stato allegato e scopro che questo vino è fatto utilizzando l’uva in eccesso eliminata con l’operazione del diradamento, un’operazione che normalmente si svolge in vigneto nell’ottica di innalzare la qualità, tra metà luglio e metà agosto. Quindi, l’uva con cui è fatto questo Soleone è Sangiovese che ha iniziato l’invaiatura, ovvero è in fase di maturazione (per diventare Brunello di Montalcino), ma non lo è del tutto, anzi.

Perché fare un vino così? «E’ una riflessione, un esperimento – mi risponde Cipresso – è un vino che non ha nessuna ambizione. Dopo tante auto da corsa ho voluto cimentarmi in una bicicletta, provare a pensare a nuovi risvolti sulla sostenibilità, fare qualcosa di semplice e leggero, per bere senza pensare troppo al vino».

E così, durante il lockdown, ecco i pensieri che corrono e la decisine di condividere questo esperimento con Roberta Moresco, sommelier e imprenditrice vicentina con cui Roberto aveva già firmato un altro vino, l’Insolito, perchè fatto con un matrimonio inusuale di uve, Malvasia e Vespaiola.

Soleone è uno spumante metodo Martinotti da uve 100% Sangiovese allevate a Montalcino, vinificato in rosa e infine spumantizzato dai maestri di Valdobbiadene. «Fin da piccolo mia mamma mi ha insegnato che non si deve buttare nulla – raccontaRoberto Cipresso – Èda questo semplice quanto potente principio che prende vita Soleone,un vino fatto di amore per la terra e i suoi frutti, in un’ottica di ecosostenibilità e di lottaallo spreco». Il nome Soleone custodisce molto di più: racchiude la forza e la gentilezza della leonessa Roberta e l’energia dinamica e solare dell’amico Roberto. «Questo vinoè stato cercato in unmomento di difficoltà, per dimostrare che la luce può arrivare a rischiarare le ombre e che lanatura, se rispettata, è un’infinita fonte di energia – prosegue Roberta Moresco– Uno spumante divertente e giocoso, da condividere con gli amici ritrovati dopo tanto tempo. Abbiamo imbottigliato il nostro messaggio di speranza e l’augurio di un nuovo inizio per tutti».

Sono 3mila bottiglie in tutto, 1500 con etichetta Soleone e altre 1500 con l’etichetta della cantina di Cipresso, Poggio del Sole, dove è stato chiamato Altrove. Costa 13,50 euro a bottiglia e il mio consiglio di assaggiarlo è semplicemente legato alla particolarità della materia prima con cui viene prodotto e che, naturalmente, ha portato a scelte di vinificazioni diverse dal solito, oltre che a una pressatura soffice per non andare a spremere quegli acini ancora verdi e duri. «E’ interessante vedere come il Sangiovese in questa fase di maturazione – spiega Cipresso – abbia espresso note di fragola, lampone e ribes, sentori assolutamente lontani dal normale corredo aromatico di quest’uva».

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