L'Italia di Santo Versace

Mai sentito parlare di Altagamma? Se non siete addetti del settore, forse no. E allora ve la presentiamo noi, perché in futuro ne sentirete molto parlare. Altagamma è una fondazione che mira a promuovere e difendere la cultura italiana e le sue eccellenze. A farne parte sono poco più di 60 aziende (vedi sotto) rappresentative di quello stile di vita nostrano ambito da tutto il mondo: moda, accessori, gioielli, automobili, arredamento, hotel ed agroalimentare d’alta gamma, appunto, status simbol che non esprimono un lusso fine a se stesso, ma sono il risultato di una ricerca della qualità in ogni ambito, che si traduce per chi usufruisce di questi beni e servizi in un “trattarsi bene”, un pretendere per se stessi il meglio. Obiettivo della fondazione? Diffondere in Italia ed all’estero quell’immagine positiva dell’Italia e di tutte le sue bellezze che, affermano in Altagamma, ultimamente si è un po’ deteriorata. Insomma, il Bel Paese non è solo pizza, mafia e rifiuti per le strade di Napoli, ma è soprattutto l’erede della felliniana “dolce vita”, la storia che si respira in ogni scorcio, la tradizione di un’ospitalità unica ed inimitabile e di una cucina amata in tutto il mondo, la creatività, l’ingegno e la spinta innovativa tipici del nostro popolo che sono alla base del successo di imprese che vincono nei mercati mondiali grazie a prodotti ad altissimo contenuto simbolico. Un compito non facile, insomma, quello che si è data la Fondazione Altagamma, oggi presieduta da Santo Versace, coadiuvato da
un comitato esecutivo composto da Andrea Illy e Paolo Zegna (vicepresidenti), Antonio Cacace del Capri Palace in rappresentaza del settore hotellerie, Maria Cristina Buccellati per la gioielleria, Roberto Gavazzi di Boffi per il design, Laudomia Pucci e Giuseppe Prezioso di Max Mara per la moda, Matteo Lunelli di Cantine Ferrari per il settore enologico ed alimentare.

Versace, Altagamma da associazione si è trasformata, nell’ottobre scorso, in fondazione. Come mai?

Ci interessava porci al di sopra delle parti, lavorare per lo sviluppo sociale. Il nostro obiettivo oggi è il bene comune, è metterci a disposizione del Paese e delle istituzioni per promuovere al meglio il made in Italy. Al riguardo, ad esempio,  ho recentemente scritto  una lettera al Presidente della Repubblica in cui, in estrema sintesi, rendo disponibile la Fondazione Altagamma allo scopo di valorizzare e promuovere i mestieri di radice artigiana, fondamentali per la sopravvivenza delle nostre industrie e per la competitività del Paese.

Quindi grande importanza ai mestieri, ma anche all’agroalimentare, di cui volete aumentare il numero di aziende presenti nella fondazione.

Il comparto agroalimentare è fondamentale per il made in Italy, così come lo è il settore dell’ospitalità, fortemente voluto in Altagamma dal mio predecessore, Leonardo Ferragamo. Ora stiamo approntando un progetto, portato avanti da Andrea Illy, estremamente importante e rivolto al grande pubblico.

Di che si tratta?

Si tratta di un “sistema di eccellenze” per la valorizzazione dei prodotti di Altagamma e del nostro stile di vita, che si concretizza in un luogo polifunzionale: un luogo che sia bar, pasticceria, lounge, ristorante e negozio, dove il consumatore possa vivere la ricercata esperienza del contemporary italian life style. Una sorta di “bottega” del gusto e dello stile italiano sempre in fermento e, soprattutto, un punto di rappresentanza e di rappresentazione per l’alta gamma del made in Italy.

Insomma, un locale dove fare esperienze a 360 gradi?

Sicuramente, perché questo contenitore, dove il food and beverage fanno da trait d’union tra il design, la moda e lo stile italiano, sarà un luogo conviviale in cui il cliente si troverà ad essere pubblico e al contempo protagonista dell’esperienza, con una buona dose di spettacolarizzazione, sia dell’esposizione dei prodotti sia del consumo degli alimenti.

Ne aprirete uno o più di questi locali, e in Italia o anche all’estero?

Attualmente è tutto in fase di definizione, ma diciamo che l’idea è di essere presenti sia nel nostro Paese che in altri Stati stranieri.

Oltre a questo progetto, quali sono i vostri obiettivi?

Comunicare l’Italia in maniera corretta, promuovere l’industria italiana d’alta gamma e la cultura che la sottende, i valori delle nostre aziende, la qualità, l’innovazione. Per fare questo, ci impegnamo in relazioni istituzionali in Italia ed in Europa (c’è l’ipotesi di costituire l’European creative industry roundtable, la cui mission sarebbe di far riconoscere alle istituzioni europee l’importanza dell’industria dell’alto di gamma in Europa e di indirizzare la definizione di politiche almeno atte a non danneggiare questa industria), in studi e ricerche, nella promozione della formazione (in sinergia con Sda Bocconi ed altre importanti realtà), nella diffusione della cultura d’impresa, ma anche nella creazione di occasioni di business per le aziende italiane, attraverso eventi di alto profilo e progetti come Stil Novo, commissionatoci da Confindustria, che mira a ritrovare una formula distributiva nuova da presentare a distributori e retailer stranieri.

Ma i prodotti di alta gamma possono avere anche prezzi accessibili?

Certo, basti pensare al  pret a porter. Ma è una tendenza che si sta diffondendo anche in tutti gli altri settori, come l’hotellerie o il vino. Più che di prezzi accessibili, parlerei di un rapporto qualità/prezzo adeguato, corretto. Guardi che non è vero che la gente ha smesso di spendere, piuttosto c’è stata una rivoluzione culturale dei consumi: le persone sono semplicemente più attente a come spendono, sono più colte.

LE AZIENDE DI ALTAGAMMA

Tutta la moda che vuoi

L’industria dell’alta moda italiana è tutta rappresentata in Altagamma, con oltre venti aziende storiche e all’avanguardia nel settore: Aeffe, Agnona, Bottega Veneta, Brioni, Brunello Cucinelli, Emilio Pucci, Etro, Fendi, Gianfranco Ferrè, Gucci, La Perla, Loro Piana, Max Mara, Missioni, Salvatore Ferragamo, Sportswear Company, Tod’s, Valentino, Versace ed Ermenegildo Zegna.

Design, casa e sport

Sono 16 le aziende che fanno parte della fondazione e rappresentano questo comparto. Si va dagli accessori per la casa firmati da Alessi e Danese alle lampade di Artemide, Flos e Fontana Arte, dagli arredamenti di B&B Italia, Boffi, Cappellini, Cassina, Driade, Flou, Poltrona Frau, Kartell, Zanotta ai mosaici di Bisazza, fino all’arte del vetro di Venini. A queste aziende si aggiungono tre importanti realtà, legate alla casa e allo sport: i raffinatissimi tessuti Rubelli, Frette e il suo home decor e Tecnogym, con le sue attrezzature per il fitness.

Gioielli ed accessori d’autore

L’arte dell’oreficeria italiana è rappresentata in Altagamma da quattro storiche maison: Bulgari, Gianmaria Buccellati, Pomellato e Vhernier. Quanto agli accessori, a far parte della fondazione c’è anche Persol, leader nel settore dell’occhialeria.

Velocità e stile

La rossa d’Italia più amata, ammirata e desiderata è lei, la Ferrari. Unica rappresentanti del settore automobilistico italiano in Altagamma, tiene alto l’onore con la sue produzione esclusiva e storica, che ha portato a far conoscere il “cavallino” in ogni angolo del mondo e a far battere i cuori dei tifosi con la sua scuderia di Formula1.

L’arte dell’ospitalità

L’Italia è un popolo di santi, poeti e anche di albergatori: l’accoglienza nel nostro Paese è un’arte fondamentale per il made in Italy, perché rappresenta il primo “contatto” con il turista. Di Altagamma fanno parte luoghi entrati nel mito dell’hotelerie italiana, come il Capri Palace Hotel di Capri, l’Hotel Bauer di Venezia, l’Hotel De Russie di Roma, il fiorentino Hotel Lungarno, l’Hotel Sirenuse di Postano, l’Hotel Splendido di Portofino, la pugliese Masseria San Domenico e Villa d’Este, sul lago di Como.

Agroalimentare mon amour

Sono otto le aziende del settore presenti in Altagamma, ma il numero è destinato a crescere. Si parte dalle maison regine delle bollicine, come Bellavista, Ca’ del Bosco e Ferrari F.lli Lunelli, per passare attraverso i blasonati vini di Biondi Santi, il prezioso caffè di Illy, la pasticceria di Baratti&Milano e Caffarel e le bollicine, ma questa volta non alcoliche, dell’acqua Sanpellegrino.

BELLA E POSSIBILE

Come si fa a migliorare l’immagine dell’Italia, che tante volte ci fa disperare per la sua incapacità di proporsi al mondo con le sue caratteristiche migliori? Da una domanda come questa parte “Bella e possibile. Memorandum sull’Italia da comunicare”, libro edito da Skira (16 euro) in cui è raccolto l’approfondito studio che la Fondazione Altagamma ha commissionato a una decina di esponenti di vari mondi rappresentativi delle eccellenze del Paese (Paolo Anselmi, Stefano Boeri, Giampaolo Fabris, Italo Lupi, Paolo Proietti, Davide Rampello, Severino Salvemini, Giorgio van Straten, Marco Vitale) coordinati da Andrea Kerbaker. «Lo studio– spiega Versace –  ha  dato origine ad un set di regole interno e si è concretizzato in particolare nell’iniziativa a tutela e promozione dei “Mestieri d’Arte”».

(Questo mio articolo è apparso su Vie del Gusto di magio 2010)

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