L’Etna secondo Donnafugata

Sulle penduci del vulcano attivo più alto d’Europa, patrimonio UNESCO, Donnafugata interpreta una viticoltura di montafna unica, su i fertili terreni vulcanici di 21 ettari dislocati sul versante nord in sei diverse cintrade. A Eandazzo, in contrada Camporè, Statella, Montelaguardia e Calderara; a CAstiglione di Sicilia in contrada Verzella e Marchesa.

La cantina si trova a Randazzo, in contrada Statella, e lavora uve di Carricante, Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio.

L’Etna è unico per il clima continentale dato continentale dato dall’altitudine, unita alla solarità siciliana; per le temperature fredde con pioggia e neve in autunno ed inverno e temperature miti in primavera; con notevoli escursioni termiche giorno -notte in estate  che che conferiscono spiccata finezza aromatica ai vini.  Ma non solo: i suoli vulcanici soriginati da originati da colate millenarie, le cosidette  “sciare”, accumuli di rocce, detriti e ceneri. La composizione minerale del terreno insieme al microclima del vigneto rendono unico il vino prodotto.

La denominazione Etna è stata istituita nel 1968  (prima DOC siciliana) e copre una superficie vitata di circa 1.062 ettari sulle pendici sulle pendici nord, est e sud del vulcano.L’arrivo di Donnfaugata sull’Etna è recente, data 2016: Donnafugata ha scelto i migliori vigneti nell’arco di 5 km sul versante versante nord che è caratterizzato da precipitazioni inferiori rispetto agli altri versanti.  Le minori piogge favoriscono la maturazione delle uve che si completa tra fine settembre e ottobre.

Le migliori espressioni enologiche firmate da Donnafugata sull’Etna a mio parere sono quelle che vi racconto qui di seguito.

Sul Vulcano Etna Bianco Doc 2018

100% Carricante, vinificato in acciaio e affinato in cemento e in bnotti di rovere francese per almeno 10 mesi, a cui seguono altri 10 mesi in bottiglia. Frutta gialla, erbe aromatiche e pietra focaia, colpisce per la sua bellissima mineralità e la sua complessità che esprimono l’eleganza e la personalità di un territorio difficile quanto bellissimo.

Contrada Marchesa Etna Rosso Doc 2018

Da due ettardi di vigneto e piante di oltre 80 anni, questo vino è l’emblema della finezza. Nerello Mascalese 100%, affina in botti di rovere per 14 mesi e poi almemo 18 in bottiglia. Profuma di lampone, timo, viola e menta; in bocca è freschissimo, teso, con note di piccoli frutti e spezie, e un’acidità che col tempo si arrotonderà.

Fragore Etna Rosso Doc 2018

Quattro ettari in Contrada Montelaguardia, piante di oltre 70 anni e un bosco che circonda il vigneto in grado di mitigare le condizioni climatiche a quota 730 metri sul livello del mare. Nel calice, è energia pura, e non si può pensare al vulcano. E’ il vino che mi è piaciuto di più di quelli assaggiati, intenso, con note di mora, sottobosco e sentori nalsamici; in bocca è persistente, pieno, seducente. Perfetto con piatti a base di carni saporite e stufati. Da lasciare invecchiare in cantina per un po’ di anni.

 

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