La rivoluzione, nella guida de L’Espresso I Ristoranti e i vini d’Italia 2019 sta già nel titolo, che preallude il già annunciato decadimento dell’edizione a sé stante della guida vini, ora inglobata nella guida dei ristoranti diretta da Enzo Vizzari. Non certo un segnale positivo, ma se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno, è anche vero che è la prima guida che riunisce cibo e vino in un unico volume.
Quello che dispiace, però, è che alla presentazione svoltasi oggi al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino di Firenze il vino sia stato il grande assente, anche se presentissimo. Mi spiego. La maggior parte dei premi assegnati, come ad esempio quello per la Trattoria dell’Anno sponsorizzato da Pievalta (l’azienda di Verdicchio della franciacortina Barone Pizzini) oppure la Cantina dell’Anno supportata da Kettmeir, sono tutte supportate da realtà vinicole, da Bertani a Cecchi, da Ferrari a Veuve Clicquot. Eppure, nemmeno uno spazio è stato dedicato ad annunciare – magari chiamando sul palco per un applauso – le “5 bottiglie” per ogni categoria che Andrea Grignaffini, non un palato qualsiasi, ha identificato come migliori bevute dell’anno.
Peccato, perchè L’Espresso è una guida importante e questa mia osservazione non vuole essere una critica fine a se stessa ma uno sprone a lasciare al vino un po’ più spazio, quello che merita. Lo merita il vino e lo merita l’instancabile lavoro fatto dai degustatori per la guida.
E allora, ecco qui i migliori vini per ogni Top 100 stilata da Grignaffini.
I RISTORANTI
I ristoranti? La sintesi qui sotto, con in evidenza che i 5 cappelli da 5 sono diventati 7, grazie alle new entry St. Hubertus di San Cassiano e, soprattutto, Lido 84 di Gardone Riviera.