Le Canarie sono alla ricerca del candidato perfetto a cui proporre sei mesi di soggiorno gratuito per lavorare da remoto nella spettacolare cornice dell’arcipelago spagnolo. Parte oggi, 12 maggio, la campagna internazionale “Il miglior clima del mondo cerca un remote worker”: una selezione da sogno che rimarrà aperta fino al 9 giugno, mentre il vincitore o la vincitrice sarà annunciato il 30 giugno.
Per partecipare, basta condividere sui social una propria video presentazione in inglese o spagnolo in cui si risponde alla domanda “Che cosa fai e quale beneficio otterresti lavorando dalle Isole Canarie”, taggando gli account delle Isole Canarie – Facebook, Twitter, LinkedIn, Instagram e Youtube – e usando l’hashtag #RemoteWorkerWanted.
Una giuria composta da cinque membri, tra cui esperti di telelavoro e professionisti di marketing turistico, selezionerà la candidatura vincitrice. Tutte le informazioni e maggiori dettagli sulla campagna sono disponibili sul sito:
www.remoteworkerwanted.com
[www.sebuscaremoteworker.com]
Le Isole Canarie copriranno tutte le spese di viaggio e le spese per l’accesso ai servizi di co-living e co-working, oltre a tutte le attività complementari, di una persona per un periodo massimo di sei mesi.
Tutti i candidati avranno accesso esclusivo alla Remote Talent Directory, strumento che mette in contatto freelance o smart worker con professionisti e aziende delle Isole Canarie per sviluppare collaborazioni a distanza e creare un fitto network di relazioni a livello europeo.
Questa iniziativa è parte di una strategia più ampia delle Isole Canarie, che puntano ad aumentare la presenza di lavoratori da remoto dall’arcipelago, ossia di chi voglia raggiungere questo angolo di paradiso non soltanto per passarci una vacanza, ma anche per lavorare “vista mare”. Le Isole Canarie per molti possono diventare l’ufficio con il miglior clima del mondo.
La pandemia ha infatti spinto molti a spostarsi per lavorare in luoghi turistici e questa tendenza non si fermerà con l’arretrare del virus. La società di consulenza McKinsey stima che oltre il 20% della forza lavoro dei paesi sviluppati continuerà a lavorare da casa dai tre ai cinque giorni alla settimana, quasi quattro volte di più rispetto il periodo pre-covid.
Le Isole Canarie sono tra le principali destinazioni che stanno beneficiando di questo fenomeno: dal 2020 si stima un incremento mensile del 10% degli arrivi di smart worker nell’arcipelago. Oggi sono almeno 8.000 i lavoratori da remoto provenienti da Paesi come Germania (29,09%), Francia (9,09%), Paesi Bassi (7,27%), Regno Unito (5,45%) e, in crescita anche gli Stati Uniti (3,64%). Per supportare questo trend, il Governo delle Isole Canarie ha lanciato la campagna “L’ufficio con il miglior clima del mondo” e ha annunciato un piano di 500.000 euro per attrarre circa 30.000 professionisti in cinque anni, per sviluppare progetti da uno a tre mesi.
Altre iniziative seguono questa tendenza. Un esempio è Pueblos Remotos che mira a recuperare gli ambienti rurali combinando lavoro a distanza, turismo sostenibile e imprenditorialità. Il progetto pilota, che si svolgerà a Icod de los Vinos (Tenerife) dal 23 maggio al 13 giugno, ha già superato la sfida di riunire dieci remote worker che vivranno quest’esperienza: avranno l’opportunità di sostenere sei progetti innovativi selezionati dagli ideatori di Pueblos Remotos, Elsa Rodríguez e Carlos Jonay Suárez.
L’Arcipelago è un hub nel mezzo dell’Atlantico con connettività molto elevata – la banda larga sulle isole è migliore rispetto alla media europea. Un luogo esotico, a sole quattro ore di volo dall’Italia con tutte le tutele di un Paese europeo, gli orari compatibili per lavorare in continuità e i voli diretti dalle maggiori città italiane.