La vigna diventa materiale da costruzione

Chi l’avrebbe detto… Ma dalla fantasia degli architetti c’è da aspettarsi di tutto. Ecco qui il progetto vincitore, ex aequo, della sezione – Tesi di laurea – Premio Internazionale Architettura Sostenibile Fassa Bortolo, Juan Antonio Serrano Garcia, Facoltà di Architettura, Università di Granada (Spagna).

Il primo passo nella strategia d’intervento proposta è quello di riconoscere le energie del luogo per ottenere un progetto specifico per questo sito.

– Percorsi e oggetti del paesaggio
– L’impronta dell’industria precedente
– Topografia
– Vigneti
– Energia
Il secondo passo è attivare le energie rivelate, vale a dire, metterle in relazione all’uomo e alla sua attività, in modo da ottenere un intervento specifico di questo luogo.

Percorsi e oggetti del paesaggio
Mantenere e rispettare tutti i percorsi già esistenti. Il progetto entra a far parte della rete di strade, la disposizione originaria nasce da lì, in modo che la nuova infrastruttura diventa parte delle passeggiate.
Gli oggetti trovati vengono attivati con nuovi usi.

L’impronta dell’industria precedente
-Dopo aver rimosso gli edifici precedenti e scoperto le tracce della vecchia cantina sepolta si procede a espandere l’impronta per creare un rapporto più intenso tra il vino, la terra e l’uomo.

Topografia
Le ondulazioni entrano in contatto con l’uomo quando il visitatore va, sale nella torre per capire l’ambiente, osserva il paesaggio dalle piattaforme, è sepolto per trovare la cantina di invecchiamento o passeggia sul terreno attraverso l’acquedotto. Si tratta di creare itinerari, di mettere l’uomo di fronte a tutti i punti di vista possibili.

Vigneti
Il vigneto diventa un materiale da costruzione. Il rapporto tra il visitatore e le foglie e i colori, i rami e l’uva, il suo odore e il sapore si arricchisce al dormirci sotto. Il progetto parla di queste relazioni.

Energia
Usiamo calcestruzzo come un materiale unico insieme ai vigneti per migliorare il rapporto tra l’uomo e il suo ambiente.
Prendiamo l’acqua dal pozzo vicino, trasportato da un acquedotto, che è una passerella per i visitatori e riflette in tutta la sua lunghezza l’energia del sole.
Si porta l’acqua in uno stagno che servirà all’irrigazione e per l’uso in cantina di sviluppo, e anche per uso ricreativo da parte dei visitatori.
Tutti i percorsi degli uomini e degli impianti sono eseguiti con un doppio muro di cemento che funge da filtro per la temperatura e la ventilazione.

Daremo tre risposte
Riformare e mantenere il suo utilizzo, modificare e assegnare un nuovo impiego e re-interpretarli per l’uso nella nuova cantina.

Azioni su più oggetti nel paesaggio
Serbatoio circolare – l’adeguamento al nuovo impiego Vecchio acquedotto – Re-interpretazione e ri-uso
Padiglione dell’energia elettrica – l’adeguamento al nuovo impiego
Rispettare e valorizzare tutte le strade sterrate per uso agricolo e proporre nuovi utilizzi, come passaggi per i visitatori.
Il progetto è nato dalla strada principale.

Nuovo rapporto tra l’uomo e la vigna
Completa soppressione del vecchio edificio.
Si
recupera l’impronta della ex cantina di invecchiamento, sepolta nella terra. Da quel punto inizia l’azione.
Dal mio punto di vista si deve migliorare la qualità del vigneto, per mostrare il terreno su cui risiede, radicata nel luogo e, soprattutto, permettendo al visitatore un’esperienza unica in relazione a questo ambiente.
Demolire il capannone esistente per scoprire l’impronta, si mantiene solo la cantina di invecchiamento che è sotterranea.

Azioni
– Preservare le orme del vecchio magazzino ed espanderle
– Scavi e movimento terra.
– Generare un grande patio aperto al paesaggio per le camere.
– Migliorare il rapporto tra l’uomo e la vigna.
– Impianto di nuovi vigneti e una vite di grandi dimensioni che emerge da questa e col tempo anche il grande cortile aperto e camere.
Il paesaggio è essenzialmente la topografia e il vigneto.
Le ondulazioni continue e le sensazioni che si possono avere quando si effettua la visita sono gli elementi che il progetto deve mettere in risalto e in relazione alle attività umane.
I vigneti sono la caratteristica più importante del paesaggio.
La sua trasformazione nel corso delle stagioni insieme al suo ruolo nella produzione del vino, genererà una attrazione che lo rende l’elemento principale della proposta.
Il progetto vuole collegare l’uomo con la vigna e creare la possibilità di svolgere varie attività in contatto con essa.
Operare con tutto ciò che la natura ci dà, logicamente, per agire in modo più radicato nel paesaggio.
L’intenzione è di mettere in relazione l’energia con l’uomo che in ogni momento è a conoscenza del rendimento energetico della cantina.
L’infrastruttura è sotterranea ed emerge con lo stesso materiale, questa idea è fortemente riflessa in tutti gli aspetti del progetto.
Con questo materiale unico si modellano tutti gli elementi che sono radicati nel paesaggio, come l’acquedotto, che mette in risalto il pozzo esistente e trasporta l’energia del sole, i visitatori e l’acqua del pozzo per la piscina che si trova sotto il magazzino di sviluppo.
Creeremo una parete doppia per impianti e percorsi nell’ambito delle piattaforme che serve a ventilare la cantina naturalmente, e a creare l’ambiente all’interno del magazzino.
Il desiderio di godersi l’ambiente è incarnato dalle piattaforme disposte verso il paesaggio, producendo gli ingressi in cantina, alle stanze e dove svolgere tutte le attività relative allo stagno e all’energia, all’agricoltura, al godimento del vino e delle attività culturali in generale.
Infrastrutture nel paesaggio.
Un materiale unico aiuta a comprendere le diverse relazioni tra l’uomo e la vigna e la topografia, senza la pretesa di fare architettura urbana.
La soluzione strutturale è in linea con le intenzioni del progetto.

Vincitore ex aequo – Tesi di laurea – Premio Internazionale Architettura Sostenibile Fassa Bortolo
Facoltà di Architettura, Università di Granada (Spagna)
Relatore Juan Domingo Santos
Anno Accademico 2008/2009

Verbale della giuria
Il progetto si sviluppa partendo da un’attenta analisi del luogo e delle sue potenzialità; la ricerca trova compimento in una risoluzione architettonica tale da favorire sinergie di relazione fra l’uomo, la sua attività ed il luogo.
Il vigneto diventa un materiale da costruzione.
Il rapporto tra il visitatore, le foglie e l’uva (con i loro colori, il loro odore e sapore) diviene un’esperienza sensoriale che permea l’architettura.
La rappresentazione grafica del progetto risulta estremamente coerente nel trasmettere questi significati e nel prefigurare le atmosfere immaginate dal progettista, enfatizzando la qualità dell’idea progettuale e la sua fattibilità.


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