Appena trent’anni, eppure già un bagaglio di vita e di calici che sembra appartenere a un percorso molto più lungo. Arrivata al mondo del vino solo dopo i 22 anni, prima dietro il banco di un wine shop, poi tra i profumi delle cantine, quindi nelle strategie del marketing e ora, come un cerchio che si chiude e allo stesso tempo si riapre, con la fascia di Miglior Sommelier d’Italia 2025 stretta tra le mani. È la parabola di Ilaria Lorini, cresciuta a Tavernelle Val di Pesa, nel cuore verde del Chianti, dove il vino non è un semplice prodotto ma un paesaggio dell’anima.