Chi l’ha detto che i vini francesi devono costare un occhio della testa? Come in Italia non esistono solo Sassicaia e Masseto, così in Francia non ci sono solo Chateau Lafitte e Salon.
«Il nostro progetto non è elitario, ma al contrario consiste nel permettere a quante più persone possibile di avere accesso a vini molto belli», hanno affermato Stephane Poisson, direttore vendite duty-free e co-ambasciatore di questa firma con Alexander Gerner, direttore vendite export di Les Grands Chais de France durante il lancio avvenuto la settimana scorsa al George V di Parigi di un’importante novità dell’azienda, uno dei cinque gruppi vinicoli più importanti del mondo fondato da Joseph Helfrich. In 40 anni il gruppo che ha il cuore pulsante in Alsazia ha moltiplicato le acquisizioni di vigneti e tenute: più di 3.000 ettari suddivisi in 70 proprietà, di cui una in Spagna e un’altra in Cile. La quintessenza di queste tenute, ma anche delle Maison del gruppo, è ora sotto una firma unica, “Helfrich Family”, destinata sia a tradurre il DNA del gruppo sia a identificare i vini destinati ai circuiti di prescrizione: CHR, commercianti di vino e travel retail. Questa firma apparirà gradualmente sulle contro-etichette dei vini di 22 proprietà (10 Chateau di Bordeaux, 5 tenute della Linguadoca, 2 Borgogna, 2 Loira, 1 Giura, 1 provenzale e 1 alsaziano), nonché 2 Maison, Chartron e Trébuchet in Borgogna e Klipfel in Alsazia.
Ma il catalogo di LGCF è vastissimo (in Italia è distribuito da Delux Wine e presidiato dalla vulcanica country manager Romina Romano, in foto assieme a Vittorio Frescobaldi, export manager LGCF) e c’è solo l’imbarazzo della scelta se volete bere bene a piccoli prezzi. Ecco qualche esempio.
Terres Domaine La Baume 2014 Syrah Cabernet
20 euro
Già di proprietà della famiglia Prat, famosa per aver prodotto il vermouth Noilly Prat, il Domaine de la Baume appartiene a Grands Chais de France dal 2003. Questa cuvée, composta da Syrah e Cabernet Sauvignon, profuma di note di vaniglia e frutti rossi associate a delicate note di cuoio. La bocca è morbida e fruttata, i tannini decisi ma vellutati, una potenza dominata dalla sensualità della frutta nera, che fa presagire una stupenda evoluzione nel tempo.
Les Ombelles Pouilly Fumé Sauvion
19 euro
Acquisito da Ernest Sauvion nel 1935, il Château du Cléray-Sauvion è oggi, con le sue antiche cantine a volta, una delle più antiche proprietà di vigneti della Loira. Si estende su 95 ettari di terreni argillosi da cui provengono vini di grande finezza. È il caso di questo Pouilly Fumé, da uve Sauvignon Blanc in purezza, che dopo la vendemmia e una veloce vinificazione in acciaio per non alterare il quadro aromatico del vitigno, vengono vinificate lasciando per alcune settimane il vino in contatto con le sue fecce fini. Questo processo, molto comune in Francia, permette di ottenere vini dal carattere più deciso e dalla maggiore profondità di profumi. Al naso spiccano le note floreali e vegetali tipiche del Sauvignon, mentre in bocca si rivela un vino elegante, con note di frutta fresca e una bella acidità a controbilanciare l’alcol.
M di Montguéret
Saumur Blanc Chateau de Montgueret
12 euro
Situato nel cuore dell’Haut-Layon, Château de Montguéret si trova nella regione dell’Angévine al limite dei comuni di Nueil-sur-Layon, Passavant-sur-Layon, Cléré-sur-Layon e Vaudelnay. Lo Chateau unisce con eleganza tufo di Saumur, ardesia e mattoni di Sévrienne, conta su 100 ettari di vigneto e sia in campagna che in cantina sono applicate rigorose tecniche di lavorazione nel rispetto e nella tipicità del terroir. 100% Chenin Blanc, questo Saumur AOC è un portento, con il suo naso espressivo che si declina in tocchi di vaniglia e aromi tostati, e una bocca elegantissima, cremosa e minerale, dal finale persistente e appagante. L’ennesima dimostrazione di come certi vini bianchi possano invecchiare alla meraviglia (l’annata in commercio è la 2015).
Se invece volete regalarvi un’esperienza ancora più emozionante, nel catalogo di LGCF potete trovare anche grandi nomi blasonati (l’azinda è anche distributore di brand come Chateau Angelus, per citarne uno). Tra questi, ve ne segnalo un paio forse un po’ meno noti, ma eccezionali.
Meursault Poruzots Hospices de Beaune
190 euro
Jehan Humblot era il pubblico ministero e notaio reale a Beaune. Ha donato una vasta proprietà vicino a Montagny all’Hôtel-Dieu, nel 1600. Per la prima volta nel 2005, questa Cuvée è stata composta interamente dal Premier Cru Growth Les Porusots. Tutti i vitigni qui sono anteriori al 1975, anzi alcuni risalgono al 1936 e al 1953. Di questo vino non si puo che dire che è uno straordinario bianco e che la spesa vi ripagherà in soddisfazione: naso di mandorla, mela cotogna e agrumi; bocca densa che conserva comunque la sua mineralità e l’ampiezza di questo grande terroir. Un vino ricco, appagante.
Quintessa
240 euro
Quintessa Winery è un’azienda vinicola architettonicamente intrigante situata in Napa Valley, sul lato ovest del Silverado Trail appena a nord di Rutherford Cross Road. La tenuta comprende 280 acri di cui circa 135 acri sono piantati a vite. L’azienda è stata fondata nel 1989 dai noti viticoltori cileni Agustin Huneeus e sua moglie Valeria. Le viti sono state piantate per la prima volta nel 1990.In Quintessa, l’attenzione alla produzione di vini eccezionali inizia nei vigneti, ma è anche radicata nei dettagli del lavoro in cantina. Il motto di Quintessa è “il buon vino è un riflesso del luogo”. Quintessa, il vino, offre un bouquet elegante con aromi di ciliegia, cassis, cipria, cedro e sentori di vecchia scatola di sigari. I tannini sono estremamente ben integrati nel finale e sono un po’ terrosi, levigati nella loro sensazione materica.