Dopo una giornata a Milano alla kermesse di Paolo Marchi, a cui ho partecipato per la prima volta (le precedenti edizioni cadevano sempre in date impossibili per me), posso dare ragione a Luca Amodeo, che l’ha definita “il paese dei balocchi”. Tra tourbillon di chef che svolazzano di qua e di là, tra una lezione e uno stand, il gastrofanatico ne ha sicuramente da andare in sollucchero: trovarsi davanti tutti insieme i vari Bottura,Cedroni, Cerea, Esposito, Sabin etc. non è cosa per chi ha il cuore debole 😉 … Ma la cosa ancora più divertente, secondo me, è girare per gli stand, osservare gli avventori, e ancor più scoprire cose nuove.
A parte la mia cocente delusione di non aver conosciuto di persona Paolo Parisi, l’uomo delle uova e del prosciutto di cinta senese (quando sono passata dal suo stand lui non c’era), qualche simpatica scoperta – in mezzo a molti nomi noti – l’ho fatta:
1. in cima alle curiosità c’è il perlage di tartufo di Tartuflanghe (costa 16,50 euro a confezione, lo comprate online qui), ovvero succo di tartufo serificato e reso della forma simile al caviale. Certo, ad averlo fresco non c’è paragone, ma è comunque un prodotto curioso, giocoso, fantasioso e pieno di gusto…
2. i piatti fatti a sasso
3. il piatto fatto a bottiglia ideato dal ‘l Chimpel della Val di Fassa
4. la mortadella di trota assaggiata allo stand del Bardolino. Personalmente preferisco la grassa e suina mortadella tradizionale, ma anche quella proposta dagli amici gardesani aveva il suo divertente perché.
Devo confessarvi che le fiere non mi stanno simpatiche: troppa gente, mai che riesci a parlare bene con qualcuno, tutti di corsa, troppe cose da seguire e soprattutto troppa confusione. Ergo, magari qualcosa mi è sfuggito. Nel caso ditemelo che vado ad assaggiarlo direttamente in loco, dai produttori o dai ristoratori, che mi pare comunque sempre la cosa più piacevole da fare :).
Appena mi riesce carico le foto. (9.02.2012 caricate! 😉 ).
Ciao Geisha, leggo che sei passata dalle parti di Identità Golose. Siccome Cosimo invece non ci è riuscito, potresti raccontarmi quale è stata la presenza del Trentino. In che cosa si è espressa la partecipazione del Trentino in qualità di Ospite Speciale? Te lo chiedo davvero senza provocazione, ma è una cosa che credo di aver capito male.
Ciao e buon lavoro
CpR
Ti rispondo riportandoti il comunicato stampa post evento (non hanno fatto un pre…) divulgato da Trentino Marketing e poi te lo commento: “Un ruolo di rilievo hanno occupato i produttori, come il Trentodoc di Ferrari F.lli Lunelli e Cavit, l’Olio extravergine d’Oliva del Garda Trentino della ditta Toniolli, trote e salmerini di Trota oro, il miele di Mieli Thun, la pasta del Pastificio Felicetti, le erbe selvagge di Primitivizia, l’aceto di Pojer e Sandri, che sono “scesi in campo” con propri stand, dialogando con il pubblico.
Significativo per il Trentino il momento di incontro con gli chef del territorio: Paolo Donei, Alessandro Gilmozzi, Alfio Ghezzi e Daniel Facen hanno presentato, davanti ad un pubblico attento, piatti e ricette creative e tradizionali che non solo rappresentano eccellenze enogastronomiche, ma confermano una volta in più come i prodotti tipici diventino una carta d’identità importante per il territorio ed, in ultima istanza, una ricchezza imprescindibile dal punto di vista turistico”.
Allora, lo stand non aveva proprio una posizione felicissima. Era stretto e lungo. Non molti posti a sedere. Cavit e Felicetti avevano un loro stand. Pojer era in un altro stand assieme ad altri suoi amici fantastici. Mieli Thun e Primitivizia hanno fatto un incontro allo stand Trentino il lunedì pomeriggio. Martedì non c’ero allo show cooking dei nostri chef, mi dicono – quelli che c’erano – che sia andata benino, non entusiasmante. Mistero su Daniel Facen, trentino ma bergamasco da “secoli” all’Anteprima di Chiuduno… Ecco, non so perché abbiamo chiamato lui, magari è stato Marchi a inserirlo… Da Roma mi fanno sapere – ma non ho avuto alcun tempo di verificarlo – che questa presenza a Identità Golose a Trentino Marketing sia costata poco meno di 100mila euro… Ma chiederei conferma a chi di Trentino Marketing è in ascolto..
Ora ti domando io, in che senso credi di aver capito male? Ciao, GG.
Ciao Geisha, credo di aver capito male (o fin troppo bene) il senso di questo sezione “Trentino Ospite Speciale” (così era stata venduta la cosa nel comunicato diffuso prima dell’evento). Visto che alle spalle c’era una lauta “collaborazione” sponsorizzata con Trentino Marketing. Mi chiedo che senso abbia vendere l’immagine del Trentino in questo modo, attraverso le sponsorizzazioni-collaborazioni. Tutto qui. Comunque grazie ancora per la tua cronaca…
CpR
Sai, sarebbe tutto più chiaro se le sponsorizzazioni si chiamassero con il loro nome. Ma sto per approfondire un paio di cosette in proposito, quindi ci sentiamo presto.
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