Era il 1962 quando la prima annata del Rubesco – Rosso di Torgiano DOCfu immessa sul mercato. Da allora, sono trascorsi 60 anni e il vino iconico di Lungarotti, che ha segnato la nascita della prima DOC dell’Umbria (1968), festeggia questo compleanno speciale con un’edizione limitata di 3.300 magnum da collezione. Per l’occasione, la bottiglia da 1,5 L, che contiene l’annata 2019 del vino a base di Sangiovese e Colorino, indossa una veste speciale total-black impreziosita da dettagli dorati.
Creato da Giorgio Lungarotti, uno dei padri della moderna enologia italiana e fondatore dell’azienda di Torgiano, piccolo borgo rurale a pochi passi da Perugia e Assisi, il Rubesco fu un vino innovativo per i tempi che si fece subito notare per la sua grande personalità. Profonda espressione dell’Umbria, delle sue colline e della sua gente, nacque da un nuovo modo di coltivare la vigna, di cui Giorgio Lungarotti fu pioniere, e di vinificare le varietà tradizionali non più in maniera approssimativa, come allora si usava fare, ma scientifica. Subito riscosse un successo inaspettato sia nei mercati italiani che esteri e negli anni è diventata una delle etichette umbre più diffuse nel mondo.
Rosso rubino profondo con lievi riflessi violacei, il Rubesco si ottiene da uve Sangiovese e Colorino raccolte tra fine settembre e inizio ottobre. Di solida struttura e ottima concentrazione, è un vino che evolve con fresca acidità. I tannini sono austeri e di buon equilibrio e il finale è fruttato e appena minerale. Al naso rivela un’elegante complessità di profumi con richiami al pepe, alla cannella e al tabacco e un sottofondo di confettura rossa e violetta. Ideale da bere a tavola tutti i giorni, si sposa bene sia con i piatti della tradizione sia con pietanze d’alta cucina. Ancora oggi, il Rubesco è il vino di Lungarotti più famoso nel mondo.
Il nome Rubesco deriva dal verbo latino rubescere, arrossire di gioia, e nasce da una felice intuizione di Maria Grazia Marchetti, moglie di Giorgio, che si ispirò a ciò che accade quando si beve un buon bicchiere di vino rosso in compagnia. La veste negli anni è variata, assecondando il gusto grafico dei tempi, ma sempre proponendo richiami forti al territorio: si va dalle primissime etichette su cui appare la torre di Torgiano, all’allegoria della vendemmia riprodotta in una delle formelle della Fontana Maggiore di Perugia di Nicola e Giovanni Pisano (sec XIII) presente sulle etichette dal 1970 ad oggi. Una scelta che ripropone quel binomio tra vino e arte tanto caro alla famiglia Lungarotti che, non a caso, già nel 1974 inaugurò a Torgiano il Museo del Vino (MUVIT) definito dal New York Times come “il migliore in Italia” per la qualità delle collezioni artistiche esposte.