Puntuale come un orologio, anche quest’anno arriva l’indagine della giornalista Anna Di Martino, pubblicata su Il Mondo, settimanale economico del gruppo Rcs. Il primo dato – ricavato da un campione di 77 aziende – è che il fatturato globale del vino italiano è cresciuto nel 2011 di ben il 7%, rispetto al 2010, di cui +4,4% in Italia e +10,6% all’estero.
La TOP10
Cantine Riunite & Civ brilla in vetta con 500 milioni (+11,8% sul 2010), seguita da Caviro, con 171,1 (-9%), e Cavit con 151,6 milioni (+11,4%). Posizione n. 4 per Fratelli Martini, con 150 milioni (+8,7%), n. 5 per Mezzacorona, con 148,6 (+2%), n. 6 per Antinori, con 145 (+10,1%). Chiudono la divisione vini del Gruppo Campari con 133,3 milioni di euro (+1,1%), Zonin con 126 milioni (+19%), Giordano Vini con 118,3 milioni (-4,6% ed Enoitalia con 95 (+21,3%). Il volume del fatturato è sicuramente importante, ma lo è anche, se non di più, la redditività degli investimenti. E, da questo punto di vista, secondo l’analisi de “Il Mondo”, la realtà del vino italiano con il miglior margine operativo lordo, nel 2011, è stata Antinori, con il 40%, seguita da Fratelli Lunelli (Cantine Ferrari) con il 35%, e da Masi Agricola al 31,6%. Ai piedi del podio, Marchesi de Frescobaldi con il 29%, Santa Margherita con il 28,3%, Cusumano con il 26%, Planeta con il 24%, e Donnafugata con il 23,5%. E ancora Barone Ricasoli al 22,2%, Allegrini al 21%, Ruffino al 20,7%, Guido Berlucchi al 20,5%, e Argiolas al 20%.