Si chiamano, a seconda della regione, talle o tolli di aglio, ossia i germogli che spuntano al centro delle piante d’aglio.
Li potete cucinare in padella ma io recentemente li ho gustati sottolio e in crema, un’ottima soluzione per preparare sfiziosi crostini che sorprenderanno il vostro palato e saranno a prova di… vampiro!
E poi io oggi non posso rinunciare alla zucca, che adoro preparata in tutti i modi possibili. Qui di seguito vi riporto la ricetta che mi ha mandato il Consorzio Franciacorta, perfetta in abbinamento a un bel Extra Brut o anche Pas Dosé, magari un Bagnadore di Barone Pizzini.
Risotto alla zucca e salvia fritta
Abbinamento: Franciacorta Extra Brut
Ingredienti per 4 persone:
250 g polpa di zucca
250 g riso Carnaroli
80 g burro
60 g grana grattugiato
Franciacorta Brut
Salvia
Brodo vegetale
Sale Q.B.
Tostate il riso senza condimenti in casseruola sul fuoco medio per 2′, unite la polpa di zucca a cubetti, bagnate con mezzo bicchiere di Franciacorta e lasciate evaporare la parte alcolica.
Cominciate poi a bagnare con il brodo, portando a cottura il riso in 15′, mescolando di tanto in tanto. Togliete dal fuoco, regolate di sale e mantecate con 40 g di burro e il grana.
Rosolate a parte 10-12 grandi foglie di salvia in 40 g di burro nocciola, distribuite tutto sul riso e servite subito.
Il Franciacorta Pas Dosé Riserva “Bagnadore” è uno dei miei Franciacorta preferiti, un millesimato di alto profilo e di grande complessità, vinificato in barrique e lasciato ad affinare sui lieviti per 60 mesi. Eleganti profumi di frutta, agrumi e crosta di pane si integrano in un gusto secco, sapido e minerale, ampio e succoso.
Costa circa 35 euro, assolutamente ben spesi.
Altro vino perfetto per questa notte è 19 Crimes, popolare brand degli australiani Treasury Wine Estates. Il nome deriva dalla storia australiana e una in particolare, quella che ricorda quando la Gran Bretagna espulse i suoi criminali più incalliti in Australia. Un esempio straordinario di comunicazione del vino che fa uso persino della realtà aumentata. Leggete qui.