In albergo le stanze di Marlene Dietrich erano sommerse di lillà bianchi profumati, fino a renderne irrespirabile l’aria. Erano, insieme alle casse di Dom Pérignon, gli omaggi dello scrittore Eric Maria Remarque, con cui ha condiviso un amore travolgente durato forse 3 anni, forse tutta la vita.
Per lui lei era il Puma, l’estate dorata, la pantera chiara. Come Joséphine Baker per Georges Simenon: la pantera che lo scrittore non riuscì a domare, maschilista (tranne che con lei), seducente e spiantato, per cui l’amore era “una malattia”.
Il particolare del Dom Pérignon regalato da Remarque alla Dietrich non è passato inosservato e mi ha fatto riflettere. Nessuno ha mai pensato di conquistarmi con una bottiglia di vino o con una cassa di Champagne. Troppo rischioso? Troppo banale? Troppo lascivo?
Chi lo sa, io avrei apprezzato, molto più di un mazzo di fiori (sempre piacevole da ricevere, ma vuoi mettere?).
E che dire di quella mia amica che ha invitato a cena un vigneron e lui si è presentato a mani vuote? Menomale che lei aveva pensato, oltre che a cucinare, a mettere in fresco qualche bottiglia, per ogni evenienza. Durante la serata ha pensato che seguisse il protocollo del bon ton che prevede l’invio di fiori il giorno seguente all’invito a cena. Ma nemmeno quelli, o una cassa di vino, sono mai arrivati. Che terribile caduta di stile…
Cosa vuol dire regalare vino? I significati sono molteplici e tutti decisamente non banali:
- condivisione di un piacere, per dare piacere: regalare una bottiglia che piace e che vuoi far assaggiare a qualcun altro è un gesto molto sensuale…
- attenzione: scegliere quell’etichetta particolare perché sei stato ben attento ai suoi gusti è una dimostrazione di ormai raro esempio di osservazione, ascolto e analisi dell’altra persona.
- originalità: le ragazze di un certo tipo vanno stupite, e il vino farà quell’effetto. Non deve essere necessariamente un Petrus, può andare bene anche un piccolo produttore di altissima qualità, che lei non conosce ancora. Come Di Maio Norante, ad esempio.
- sensualità: una donna che sa prendersi il piacere del vino è estremamente sexy e voi, regalandoglielo, glielo confermerete.
E allora, se avete l’idea di conquistare una ragazza a colpi di etichette di vino invece che a rose rosse e drink del dopocena, ecco cinque etichette infallibili per una wine lover e per una storia d’amore travolgente. Come quelle che tutti sognamo e troppo spesso abbiamo paura di vivere.
Dom Pérignon
Perché se ha conquistato una donna come la Dietrich, vuoi che non conquisti anche lei? Meglio ancora se è un P2.
Don Luigi, Di Maio Norante
Il vino che ti stupisce. Montepulciano e Aglianico, di colore rosso granato intenso con riflessi violacei, è un vino ricco, intenso, di grande armonia con perfetta fusione fra i sapori di frutta matura che evocano il sottobosco, la prugna, sentori di legno tostato e vaniglia. Potrebbe essere un profumo da spruzzarsi sulla pelle maliziosamente, è invece un vino da bere con la stessa malizia, se volete.
Chateau Musar Red
Inimitabile personalità per questo vino libanese che non può che stupirla: se lo conosce, sarà felicemente sorpresa che lo conosciate e apprezziate anche voi; se non lo conosce, resterà conquistata al primo sorso.
Baron de L, Ladoucette
Pouilly-Fumé che viene prodotto solamente nelle migliori annate e che, con la sua estrema eleganza e con la sua eccezionale finezza, è al momento riconosciuto unanimemente e senza mezzi termini non solo come uno dei migliori Sauvignon francesi, ma in generale come uno dei migliori Sauvignon al mondo. Un vino al top per una ragazza top.
Orion, Sean Thackery
C’è chi lo definisce sesso liquido e questo già dovrebbe bastare. A produrlo è Sean Thackrey, uno dei personaggi più istrionici del mondo del vino americano. Mercante d’arte a San Francisco, nel 1979 decise di trasferirsi a Bolinas e fondare la sua cantina. La sua collezione di testi antichi, alcuni vecchi oltre mille anni, lo ha aiutato a costruire la sua filosofia di vinificazione. Sean, infatti, produce vino come si faceva nei secoli scorsi. Talvolta lascia l’uva a fermentare nei tini sotto le stelle, per questo i nomi di alcuni suoi vini sono legati alle costellazioni. Stellare come lei, in ogni senso.
GRAZIE per i consigli FRANCESCA .. .
tentero pure con un *petite Arvine* del Vallese …
Salutoni e buona degustazione
Grazie! Fammi sapere come è andata con il Petite Arvine 🙂